Ogni giorno in metro, sul bus o sul tram ci imbattiamo nei controllori dell’azienda dei trasporti di Budapest, la BKK. Spesso il controllo dei biglietti fila via liscio, altre volte invece ci fanno sudare freddo, o ancora a qualcuno è capitato di dover darsela a gambe levate. I controllori di Budapest sono però ormai figure storiche della capitale ungherese, anche grazie al successo del film “Kontroll” (2003, doppiato anche in italiano e completamente ambientato nella metropolitana di Budapest). Personaggi controversi, spesso derisi o contestati dai viaggiatori anche loro hanno però un lato umano come il concorso per il miglior controllore del 2016 vuole dimostrare.
Il 6 marzo scorso si sono concluse le votazioni on-line. La miglior controllatrice del 2016 di Budapest è Ilona Dankó (nella foto). Durante la votazione bisognava scegliere tra sei video di presentazione di altrettanti finalisti. Ilona lavora da 27 anni come controllatrice, la sua tratta preferita è il tram 4-6 e il suo sogno è quello di comprare una harley davidson e girare il paese. “Mi piacciono i viaggiatori e appena posso cerco di aiutarli”. Qui per vedere il suo video. Insomma come ha ricordato il dirigente della BKK il lavoro dei controllori è un lavoro difficile, ma anch’esso ha un lato umano.
Carissimi Carla, Antal, Aron e redazione tutta, sono ormai 42 anni che vengo in Ungheria. Un viaggio turistico nel 1975 per festeggiare la mia assunzione costituì l’occasione della mia prima visita, quando ancora non immaginavo che solo due anni dopo ci sarebbe stato un seguito molto importante: il mio matrimonio con Ildi ! Questa breve introduzione mi aiuta a ricollegarmi velocemente al tema dell’articolo sulla controlleria nei trasporti pubblici in Ungheria, le cui modalità ho potuto verificare di persona in questo lungo arco di tempo. Avrei centinaia di episodi (quasi tutti piacevoli) da raccontare, ma per necessità di sintesi cercherò di venire rapidamente “al sodo”. L’articolo contribuisce a restituire un pò di umanità alla figura della controllora – il genere femminile è appropriato, in quanto statisticamente a svolgere questa attività sono effettivamente in maggioranza le donne-, che incute sempre un pò di timore quando, sull’autobus o sul tram della BKV, si vede qualcuna/o che estrae il bracciale con su scritto Jegyellenor e comincia a chiedere tessere e biglietti ai passeggeri. Noi siamo stati sempre abituati a viaggiare muniti di abbonamento, con un dolce ricordo di quando, negli anni ’70-’80, il biglietto del tram costava un fiorino (era giallo) e quello del bus 1,50 (era azzurro)….. E’ passato qualche anno da allora, e adesso, siccome i cittadini dell’Unione europea viaggiano gratuitamente su tutti i trasporti pubblici, sapete cosa mi ha insegnato Ildi? Che quando c’è la controlleria, io devo semplicemente dire al personale addetto : – Elmultam 65 eves- (che significa, più o meno, ho 65 anni compiuti), e a cui mi viene immancabilmente e gentilmente risposto: – Egezsegere (alla salute).
Maurizio Bruni
Caro Maurizio! Grazie per questo commento, ricco di storia ed emozioni! Un saluto, Aron