Torniamo oggi a parlare della Central European University (CEU), dopo le proteste di ieri che hanno portato in piazza circa 80mila manifestanti.

La scorsa settimana il Parlamento ha approvato il progetto di legge presentato dal partito del Primo Ministro, Fidesz, volto a regolare l’attività degli istituti universitari privati presenti in Ungheria. Mentre il governo di Orbán accusa la CEU di concorrenza sleale, non sembra dello stesso parere la popolazione magiara.

Questa volta non sono scesi in piazza solo studenti, ma anche famiglie con persone anziane e bambini. Dal ponte delle catene fino a piazza Kossuth, di fronte al Parlamento, la richiesta era una sola: che il presidente János Áder, la cui approvazione della legge è prevista per oggi, si rivolga alla Corte Costituzionale per una revisione. “Free country, free university”, lo slogan principale della marcia.

Numerose inoltre anche le bandiere presenti, da quelle dell’Unione Europea a quelle dei partiti di opposizione, da slogan anti-governativi all’hashtag diventato virale sui social network in questi ultimi giorni: #IstandwithCEU.

Secondo il vicesegretario di Fidesz, Szilárd Németh la manifestazione è stata organizzata da agenzie private finanziate da Soros stesso, rafforzando quindi la posizione del suo partito che critica la CEU proprio di accaparrarsi la maggior parte dei progetti di ricerca grazie alla sua extraterritorialità.



Per rimanere sempre informato sull’Ungheria: clicca qui!

 

© Riproduzione riservata

Foto: The School of Public Policy at the Central European University.