L’Ungheria sta vivendo un periodo di forte crescita economica con il PIL che nel primo quarto del 2017 è cresciuto del +4,1% superando le stime già ottimistiche delle varie istituzioni economiche. A crescere significativamente è stato anche il salario medio ungherese che a giugno ha registrato un +14,4%. Secondo il Ministro dell’Economica Mihály Varga il salario medio continuerà a crescere a ritmi importanti per tutto l’anno, come anche il numero degli occupati.

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Non è però tutto oro quello che luccica. Infatti il salario medio ungherese continua ad essere uno dei più bassi all’interno della UE. Secondo i dati dell’Istituto di statistica ungherese (KSH) lo stipendio medio netto in Ungheria è pari a 649 euro al mese. Pochi, molto pochi, in particolare se confrontati con un costo della vita che in alcune aree ha raggiunto livelli quasi da “Europa occidentale”.

Uno stipendio medio così basso pone l’Ungheria al terzultimo posto tra i paesi aderenti alla UE, sopra solo a Romania e Bulgaria. La crescita degli stipendi ungheresi, che nel 2017 dovrebbe attestarsi al 12%, è un segnale positivo ma che non inciderà in maniera significativa sugli standard di vita dei lavoratori.

La forte crescita economica ungherese infatti rende evidente ogni giorno di più come alla crescita portentosa del PIL corrisponda non un generale innalzamento del livello di vita della maggioranza della popolazione, ma anzi una divaricazione sociale sempre più marcata tra una fetta di popolazione che può godersi standard di vita “occidentali”, o forse anche di più, e la maggioranza degli ungheresi che continua a faticare non poco per arrivare a fine mese, dovendo in numerosi casi affrontare un secondo o un terzo lavoro.

Ad incidere sulla crescita del salario medio vi è inoltre la carenza di lavoratori. Infatti nonostante i dati ufficiali parlino di un tasso di disoccupazione pari al 4,3% in numerose categorie, e specialmente a Budapest, si registra ormai una cronica carenza di lavoratori. Fattore che porta all’aumento dell’offerta salariale, ma che a lungo andare potrebbe essere un problema non indifferente per l’economia magiara.

Negli ultimi anni l’economia del paese danubiano è cresciuta a ritmi sostenuti. A favorire questa crescita è stata sia la politica economica del governo (politica monetaria e di investimenti pubblici e privati in primis) che la disposizione di manodopera a basso prezzo, oltre allo stretto legame economico con l’economia trainante del continente, quella tedesca. La crescita economica ha portato quasi all’annullamento della disoccupazione, un sostenuto aumento del costo della vita ma in particolare ha portato ad un aumento delle diseguaglianze nel paese.

Tabella sui salari medi e la loro crescita nella UE:

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