Il kürtőskalács sembra essere nato nella terra dei Secleri, nella Transilvania oggi parte della Romania, e dopo un’accesa disputa fra i due Paesi per rivendicarne le origini, nel 2015 è stato inserito nella lista degli hungaricum, le specialità ungheresi che incarnano le tradizioni del Paese. Ma la Romania non è la sola a vantare una tradizione di kürtőskalács. Lo stesso dolce, infatti, è presente in numerosi Paesi del Centro-Est Europa, seppur con nominativi diversi: in Germania per esempio è conosciuto come Baumkuchen, in Austria è il Prügeltorte, per gli Svedesi invece è il Spettekaka.

Ma se scaviamo più a fondo nella storia del kürtőskalács ci accorgeremo che ha origini piuttosto antiche. Alcuni storici, infatti, ne fanno risalire le prime tracce nella Grecia del 400 a.C, dove il kürtőskalács è fra i piatti tipici delle feste dedicate al dio Dioniso. Tuttavia, la prima traccia scritta e realmente documentabile risale al 1582, quando il tedesco Marx Rumpolt pubblicò il suo famoso libro di ricette Ein new Kochbuc. Il testo fu poi tradotto in Ungherese per volontà di Anna Bornemissza, moglie di Mihály Apafi, duca della Transilvania.

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Ricetta del kürtőskalács, 1784

Dalla Transilvania, la ricetta del kürtőskalács si propaga in tutta Europa. Nel 1723 per la prima volta viene usato il termine Kürtősh Kalách, all’interno di una lettera scritta da Ágnes Kálnoki a sua zia Borbála Kálnoki. E di nuovo, ecco comparire il “camino dolce” nel 1789, questa volta in Ungheria, nel ricettario di Kristóf Simai dove per la prima volta si parla di topping: cannella, cacao, cocco, nocciole finiscono per arrivare fino ai giorni nostri regalandoci diversi gusti e sapori.

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La storia che lo lega alla terra dei Secleri è piuttosto originale. Secondo Balázs Orbán, nel suo libro Descrizione della terra dei Secleri pubblicato nel 1868, il kürtőskalács ha giocato un ruolo importante persino in una battaglia. Stando a quello che scrive Orbán i Tartari avevano attaccato il villaggio di Máréfalva e costretto gli abitanti a trovare rifugio nelle caverne, sperando così in una resa. Ben presto, però, entrambi si ritrovarono a corto di provviste. I cittadini di Máréfalva allora ingannarono i Tartari con un piano ingegnoso: costruirono un finto kürtőskalács con la paglia che trovarono dentro le caverne e lo mostrarono ai nemici, convincendoli che loro avevano cibo a volontà e sarebbero sopravvissuti. I Tartari, riconosciute le sembianze del kürtőskalács abbandonarono le loro posizioni e si ritirarono.

Che si tratti di leggende, storie o miti, oggi il kürtőskalács è il dolce simbolo dell’Ungheria e della Transilvania, amato da turisti e non e presente soprattutto durante le festività. Cosa c’è di più bello che passeggiare a Budapest durante il periodo natalizio, fra i mercatini di Natale e l’odore di kürtőskalács caldi e fumanti?



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Foto: budapestvarosom