Ad un anno di distanza dal referendum consultivo “anti-immigrazione” ed a sole tre settimane dal respingimento, da parte della Corte di Giustizia Europea, del ricorso contro le quote di ripartizione dei migranti varate dall’UE, nel paese danubiano torna centrale il dibattito sull’immigrazione.  Infatti il Governo Orbán ha deciso di rispondere alla recente sconfitta legale in sede europea puntando il dito direttamente contro il presunto responsabile di tutti i recenti mali dell’Ungheria: George Soros.

Non a caso, nelle prossime settimane, tutti i cittadini ungheresi aventi diritto al voto saranno chiamati ad esprimere il proprio parere sui 7 punti, presunti e fantasiosi, del “Piano Soros”, ricevendo direttamente a casa un questionario formulato dal Governo.

Non è la prima volta che il Premier ungherese utilizza la figura del filantropo e miliardario George Soros, attivo già da decenni nella promozione di una “società aperta”, per le battaglie contro l’accoglienza dei migranti. Tuttavia, mai prima d’ora il Governo di Budapest aveva avuto l’audacia di spingersi così avanti. Non a caso, è stata immediata la presa di posizione di Goran Buldioski, direttore dell’ Open Society Initiatives for Europe, il quale ha sottolineato come “la campagna contro George Soros sia solo un tentativo di distrarre l’opinione pubblica rispetto alle problematiche interne, quali l’assenza di un sistema sanitario di base, le difficoltà nelle politiche sull’educazione e il sottosviluppo nelle aree rurali”.

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George Soros

Ma quali sono nello specifico i 7 punti del “Piano Soros”? La scorsa settimana Magyar Idők, periodico filo governativo per antonomasia, li ha pubblicati sulle sue colonne. Eccoli di seguito tradotti in italiano:

  1. George Soros vuole convincere Bruxelles a ricollocare almeno un milione di immigrati dall’Africa ed il Medio Oriente nel territorio dell’Unione Europea, compresa l’Ungheria;
  2. George Soros, insieme ai funzionari di Bruxelles, vuole anche lo smantellamento della barriera di protezione alla frontiera e l’apertura dei confini per i migranti;
  3. Una parte del Piano Soros prevede la ricollocazione obbligatoria da parte di Bruxelles degli immigrati dall’Europa Occidentale all’Europa Orientale. Tra questi paesi dovrebbe partecipare anche l’Ungheria;
  4. Bruxelles, ispirandosi al Piano Soros, vorrebbe obbligare ogni stato membro, inclusa l’Ungheria, a pagare 9 milioni di fiorini per ciascun immigrato come aiuto di stato;
  5. George Soros vorrebbe inoltre che i migranti ricevessero pene meno severe per i crimini da loro commessi;
  6. L’obiettivo del Piano Soros è quello di relegare in secondo piano le lingue e la cultura europea, cosi da garantire una più veloce integrazione degli immigrati irregolari;
  7. Una parte del Piano Soros prevede il lancio di attacchi politici contro quei paesi che si oppongono all’immigrazione, e l’imposizione di pesanti sanzioni contro questi paesi.

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