L’Ungheria è, come l’Italia, una repubblica parlamentare, nella quale il potere legislativo viene esercitato dal parlamento monocamerale, chiamato Assemblea Nazionale o Országgyűlés, composto da 199 deputati rinnovati ogni 4 anni. Nel 2011 il governo Orbán ha varato una nuova e molto criticata legge elettorale, entrata in vigore l’anno successivo ed utilizzata per la prima volta per le elezioni del 2014, che andremo ad analizzare in sintesi nei paragrafi successivi.

Chi vota?

Per quanto riguarda il diritto al voto, sia passivo che attivo, ne hanno diritto tutti i cittadini ungheresi che abbiano compiuto il 18esimo anno d’età. Inoltre, proprio in virtù della già menzionata legge elettorale del 2012, anche gli ungheresi all’estero hanno ottenuto la possibilità di votare alle elezioni politiche. Tuttavia, almeno per la tornata elettorale del 2014, sono state registrate diverse irregolarità e problematiche burocratiche nella registrazione elettorale degli ungheresi residenti in altri paesi.

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Urna elettorle in un seggio ungherese

Legge elettorale a sistema misto

La legge elettorale ungherese prevede un turno unico ed un sistema misto, proporzionale e maggioritario, con una maggiore incisività del secondo sul primo. Infatti, 106 deputati (pari al 53% del totale) vengono eletti in collegi uninominali secchi, nei quali il candidato che ottiene anche solo un voto in più rispetto ai contendenti vince la competizione. D’altra parte, i restanti 93 seggi vengono assegnati col metodo proporzionale e su base nazionale, in cui i partiti presentano i propri candidati in listini bloccati. Inoltre, è da sottolineare come dal 2012 non esista più un quorum per convalidare le elezioni, mentre la legge elettorale precedente prevedeva che almeno il 50%+1 degli elettori dovesse recarsi alle urne affinché le elezioni fossero valide.

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Il Primo Ministro Viktor Orbán al voto in occasione del referendum sui migranti del 2016

Sbarramento e minoranze nazionali

Per quanto riguarda la soglia di sbarramento per entrare a far parte dell’Assemblea Nazionale, questa è fissata al 5% per le liste singole, al 10% per le coalizioni di due partiti ed al 15% per le coalizioni di tre o più partiti. Tuttavia, i partiti di riferimento delle 13 minoranze nazionali riconosciute dalla costituzione, hanno delle agevolazioni sullo sbarramento affinché possano entrare in parlamento più facilmente. Inoltre, nel caso in cui nessun rappresentante delle minoranze riuscisse a risultare eletto, la nuova legge prevede comunque il diritto ad un “difensore civico della minoranza”, il quale viene individuato nel primo non eletto della lista di riferimento della minoranza, che coprirebbe il ruolo di “osservatore” nell’Assemblea Nazionale, per le questioni relative alle minoranze etniche nel paese.

Lajkó Miklós; Kövér László; Áder János; Herczegh Anita; Orbán Viktor; Nagy Gábor Tamás

Celebrazione ufficiale della milionesima cittadinanza concessa dall’Ungheria a cittadini etnicamente ungheresi residenti all’estero

Critiche

Tuttavia, come menzionato in apertura, la nuova legge elettorale è stata fin da subito estramemente criticata, tanto dagli osservatori ungheresi quanto da quelli stranieri. Infatti, la legge sarebbe il prodotto della schiacciante maggioranza riportata dal partito di Orbán, il FIDESZ, nella legislatura 2010-2014, la quale ha visto i due partiti di governo come soli sostenitori della legge, con tutto il resto dell’arco costituzionale su posizioni estremamente contrarie.

Le maggiori critiche riguardano i seggi distribuiti col metodo maggioritario a turno unico in collegi uninominali. I collegi sono stati infatti ridisegnati nel 2012 e sono stati aspramente criticati dai partiti di opposizione che accusano il governo di aver disegnato i nuovi collegi in maniera tale da favorire il FIDESZ.

Inoltre, con l’elargizione della cittadinanza ai cittadini etnicamente ungheresi che vivono nei territori dei paesi confinanti, di fatto Orbán blinda un’ampia fascia di elettorato che non ha mai vissuto, neppure per un giorno, sul territorio magiaro. I voti dei cittadini ungheresi all’estero infatti verranno inseriti non all’interno dei collegi uninominali ma nella lista proporzionale nazionale. Ed in particolare il FIDESZ gode di un supporto schiacciante tra gli ungheresi nei paesi confinanti. Nel 2014 tra gli ungheresi che non risiedono in Ungheria, 128.378 votanti il FIDESZ ha raccolto il 95% dei voti. Non a caso, solo qualche mese fa, il Presidente della Repubblica ungherese ha celebrato in pompa magna la milionesima cittadinanza regalata ad una coppia serba di lingua ungherese.

 

 

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Foto: Zsolt Hlinka, Daily news Hungary, Reuters, About Hungary