L’ 8 aprile l’Ungheria ha deciso di rimanere sulla strada tracciata dal premier Orbán, ma i risultato delle elezioni stanno portando profondi cambiamenti nell’opposizione nuovamente sconfitta. Jobbik, il partito della destra radicale che ha abbracciato posizioni più moderate riferendosi piuttosto come “partito popolare” ha scelto il suo nuovo leader.

Infatti dopo le elezioni lo storico leader Vona ha presentato le proprie dimissioni sia dalle cariche del partito che da parlamentare, dichiarando di voler fare un passo indietro in politica. E’ stato proprio Vona a portare il partito sulla strada della moderazione. Jobbik alle elezioni ha raccolto poco più di un milione di voti, pari al 19,06%, confermando i voti del 2014. Il partito però puntava a un salto in avanti che non c’è stato e per questo i risultati del 2018 sono stati vissuti come una sconfitta cocente.

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La delegazione di Jobbik si avvia verso le prima seduta del Parlamento

 

Nella giornata di sabato, 12 maggio, i rappresentanti delle Jobbik si sono quindi trovati per fare il punto della situazione e votare il nuovo leader del partito. Due le anime che si affrontavano: i radicali e i “popolari”.

I radicali guidati da Toroczkai famoso sindaco di Ásotthalom, sud dell’Ungheria, autore di numerose provocazioni contro i migranti. E’ stato proprio lui nel 2015 a concepire per primo l’idea di creare una recinzione al confine meridionale, idea poi copiata dal primo ministro Orbán. I radicali vogliono in sostanza l’abbandono della svolta moderata del partito e la ripresa di soluzioni forti contro l’immigrazioni. Soluzioni e temi che i radicali dicono essere state marginalizzate durante l’ultima campagna elettorale.

I moderati sono guidati da Sneider e sono fautori del prosieguo della via tracciata dall’ex leader Vona. Una strada nella quale non c’è spazio per razzismo e antisemitismo, ma soprattutto la distinzione storica-politica tra destra e sinistra viene superata e quindi il partito non si considera più di destra ma un partito del XXI secolo. Grazie a questa idea è possibile quindi che il partito dialoghi con altri movimenti politici ungheresi che siedono dall’altro lato del parlamento, LMP e Momentum in particolare.

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Vona al centro, a sinistra Sneider e a destra Toroczkai

Alle elezioni del nuovo leader del partito l’ha spuntata Sneider, con il 54% dei votanti. Un risultato però molto meno netto di quanto ci si aspettava inizialmente. Il radicale Toroczkai infatti è rimasto indietro di soli 50 su 556. Tanto è vero che non sono mancate le discussioni e i mugugni all’interno del partito, e in alcuni casi già si parla di possibili scissioni.

 

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Foto copertina: Magyaridok

Foto: Mónus Márton / MTI, nemzeti.net