“Sono un gabbiano….” scrive Sissi in una delle sue poesie e per lei questo uccello avrà rappresentato la libertà di poter viaggiare ovunque ma non sentirsi a casa da nessuna parte. Durante la sua breve vita fece innumerevoli viaggi e persino oggi esistono percorsi legati al suo nome. Quello forse più famoso è la cosiddetta “Strada di Sissi” che parte appunto da Ginevra dove la sua vita finì improvvisamente colpita dalla lama affilata di un anarchico italiano, Luigi Lucheni. Ciò accadde 120 anni fa il 10 Settembre 1898. Per commemorare questo triste anniversario sono state organizzate diverse iniziative. Una di queste si è aperta il primo ottobre con l’inaugurazione dell’esposizione Sissi. Elisabetta Regina di Ungheria’ presso gli Appartamenti Reali della Reggia di Monza, un’iniziativa promossa dal Consolato Generale di Ungheria di Milano e curata dal Museo del Palazzo Reale di Gödöllő rappresentato dal direttore, dott. Tamás Ujváry.

La parte più spettacolare della cerimonia inaugurale è stata la sfilata di presentazione delle ricostruzioni dei vestiti della Regina che oggi verrebbe sicuramente considerata una fashion influencer. I visitatori potevano ammirare 9 abiti preziosissimi tutti fatti a mano da Mónika Czédly, proprietaria del Salone D’Elia e premiata ben due volte con il ‘Premio Capolavoro Artigianale Ungherese dell’Anno’ (Magyar Kézműves Remek díj).

Come l’Imperatrice anche questi vestiti hanno già migliaia di chilometri dietro alle spalle perché vanno in giro in tutto il mondo per farsi vedere al pubblico internazionale. Qui a Monza sono esposti 5 abiti che fanno parte della mostra.

Abito di ballo bavarese. L’abito riservato ai balli a corte, con il decolté alto, e con i merletti a reglan di Blobde, viene reso ufficiale con lo strascico di velluto di color rosso, con dorature ai bordi, che può essere allacciato a parte alla vita. Lo strascico da poter slacciare faceva parte del guardaroba di ogni aristocratica nel XIX secolo. In genere questo tipo d’abito veniva guarnito con del filo d’oro o d’argento. Riprodotto sulla base di un dipinto a olio ad opera di Franz Russ, nel 1859.

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Abito svizzero. Camicia svizzera fine, di tela batista ricamata e cintura di Berna. La collezione di tessuti del Museo Nazionale Ungherese conserva tuttora le due maniche di rifinitura fine fatte di tulle bianco e le tre cinture che provano quanto snella fosse la sua figura.

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Abito con velluto nero. Vestito di velluto nero guarnito con cordoncini e con un ornamento al collo costituito da un nastro merlettato bianco. Ricostruito in base alla foto di Emil Rabedingen raffigurante la Regina con il suo cane lupo chiamato Hausgarde.

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Abito grande da incoronazione. Indossato per l’incoronazione nel 1867, nella Chiesa di Mattia a Buda. Gonna con lo strascico. Diamanti nel mezzo di ogni petalo di lillà di colore argento. Con i diamanti che brillavano e splendevano nella Chiesa di Mattia illuminata con migliaia di candele questo vestito era tutta una poesia. Successivamente fu trasformato in un completo per le funzioni religiose. In base a questo e con il supporto di due quadri, si riuscì a riprodurre la copia autentica dell’abito per l’incoronazione nel XXI secolo. Nel 2017 ha ricevuto il ’Premio Capolavoro Artigianale Ungherese dell’Anno’.

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L’esposizione però non offre solo capi di abbigliamento: i visitatori possono avere una comprensione migliore della vita della Regina attraverso alcuni suoi oggetti personali originali e, grazie alle installazioni a cura del grafico del Castello, László Tóth, potranno avere anche un assaggio dei suoi giorni passati nel Palazzo Reale di Gödöllő.

In una delle sale è stato allestito anche un angolo per bambini con attività ludiche basate sul libretto che racconta la vita nel Castello ai bambini ‘Il Diario di Topazio del Casteltopo’ (Herceg Egérváry Elemér Naplója) scritto dall’allestitrice della mostra, Ildikó Faludi e premiato con il ‘Premio per l’Eccellenza nella Pedagogia Museale’ (Múzeumpedagógiai Nívódíj).

Inoltre si può vedere un film di 12 minuti sulla storia del Castello diretto da uno dei registi ungheresi più famosi, Elemér Ragályi e sfogliare libri con delle immagini del Palazzo.

La mostra fa parte del percorso della visita alla Reggia di Monza e visitabile con guida o audioguida fino al 31 ottobre.

Per ulteriori informazioni: http://www.reggiadimonza.it/it/content/event/sissi-elisabetta-regina-di-ungheria

 

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