Nelle ultime settimane l’Ungheria ha notevolmente incrementato la sua riserva d’oro. Dalle 3,1 tonnellate d’oro presenti nei forzieri del paese alla metà di ottobre si è passati a 31,5 tonnellate. Un incremento non di poco conto e che non è passato inosservato. Era dal 1986 che l’Ungheria non acquistava oro sul mercato, ma come ricorda anche il comunicato della Banca Nazionale Ungherese con questo acquisto le riserve auree del paese tornano ai livelli massimi dal punto di vista storico e raggiungono il livello raggiunto nel 1946.

Nel video qui sotto l’operazione di trasporto dei lingotti d’oro effettuata dalla Banca Nazionale in coordinamento con i reparti anti-terrorismo.

 

L’operazione della Banca Nazionale Ungherese è stata definita dal governatore György Matolcsyuna decisione di importanza strategica per la sicurezza del paese” e probabilmente rientra in una serie di misure economiche che il governo ungherese sta adottando per prepararsi al difficile 2019 che si prospetta.

Non è un segreto infatti che il governo ungherese ha avvisato più volte che il prossimo anno si prospetta una situazione economica globale turbolenta, che avrà riflessi anche sull’Ungheria. Il premier Orbán ha avvisato i suoi concittadini che è arrivata l’ora di “prepararsi alla crisi economica internazionale che è alle porte“. In un suo discorso poco prima dell’estate ha indicato come stia per finire il periodo dei prestiti a tasso agevolato e come si stia offuscano il cielo sul mercato globale a causa delle tensioni commerciali internazionali.

L’acquisto dell’ingente quantità di oro potrebbe quindi rientrare in una strategia volta a difendere la posizione economica del paese dalle future turbolenze internazionale, anche se come più volte ricordato l’Ungheria negli ultimi anni è diventata sempre più legata all’economia europea e mondiale. Oggi più che mai però riprendendo il pensiero del premier è tempo di essere formiche e non cicale.

 
© Riproduzione riservata
Foto: Magyar Nemzeti Bank