Andiamo a scoprie un post magico: il lago di Bokod. Viaggiare è decisamente una delle passioni maggiormente condivise e comuni. Colui che intraprende un viaggio può esser spinto da motivazioni diverse, ma solitamente è sempre presente persino in viaggi a scopo di business un comune denominatore, il piacere della scoperta. Quell’ebrezza che avvolge il viaggiatore avido di vedere, sentire, provare, insomma di lasciarsi avvolgere da tutto ciò che risulta nuovo ai suoi sensi ed alla sua conoscenza.

Un elemento fondamentale che influenza indiscutibilmente l’esperienza di viaggio è il mezzo con cui il viaggiatore decide di lanciarsi nel turbinare di nuove emozioni che lo stanno aspettando. C’è chi sceglie l’aereo, c’è chi sceglie l’auto, c’è chi sceglie bus e treni, o qualsivoglia altro mezzo.. e poi c’è chi come me ha deciso da sempre, fin da quando la sua mente ha iniziato ad elaborare qualcosa tra le sue meningi, che il viaggio con la V maiuscola è e sarà sempre su una moto. Non conta la tipologia, il motore, i cavalli e tutte le varie tecnicità.. quello che conta è l’emozione unica di correre su una striscia d’asfalto (ed a volte neanche quello), sentendosi parte del tutto che ti circonda senza filtri artificiali, solamente un tutt’uno tra uomo e “destriero” avvolto dal paesaggio.

Ed è proprio quest’ultima la parola chiave che probabilmente risulterà la più utilizzata nei vari articoli che pubblicheremo. Questa rubrica infatti si rivolge a tutti coloro, e tengo a precisare non solo motociclisti ma tutti i viaggiatori, volenterosi di andare oltre quella che per la netta maggioranza è “l’unica” attrazione degna di nota in Ungheria, vale a dire Budapest. Partendo dal presupposto che adoro questa città per me unica tra le capitali europee, offrendo una metropoli a misura d’uomo dove si può trovare tutto ma non si ha mai la sensazione di sentirsi “persi”, dopo quattro anni nella capitale magiara viaggiando costantemente per quasi tutta l’Ungheria, posso affermare che coloro desiderosi di “guardare oltre” troveranno quello che cercano. Infatti lo scopo della presente rubrica è proprio questo, ovverosia svelare cosa si “nasconde” oltre Budapest, dove nascondere è il termine più adatto data la scarsità di informazioni/pubblicità per lo straniero in Ungheria voglioso di vedere semplicemente di più (da considerare anche la barriera linguistica che rende ancora più ardua la ricerca di informazioni).

Ed eccoci dunque qui, ai nastri di partenza, pronti per addentrarci nel primo dei nostri viaggi in queste lande “inesplorate” dirigendoci verso il lago di Bokod (Bokodi-hűtőtó). Questo piccolo lago è una delle varie gemme fino a poco tempo fa sconosciute della nazione magiara, che solo di recente ha ottenuto una certa notorietà.

Lago di Bokod

Le tipiche case dei pescatori del lago di Bokod

Il lago si trova vicino a Tatabánya, nella parte nord occidentale dell’Ungheria, a circa 80 km da Budapest, facilmente raggiungibile dall’autostrada M1. La particolarità che contraddistingue questo lago sono le tipiche palafitte costruite sul lago stesso, tra le quali è possibile spostarsi camminando su pontili di legno che collegano queste costruzioni con la terraferma. Le case sono attualmente utilizzate dagli appassionati di pesca, o per rilassarsi dopo la settimana lavorativa dagli abitanti dei comuni circostanti. Sulla sponda opposta a questo villaggio di pescatori si trova una fabbrica che si staglia all’orizzonte con la sua imponente ciminiera, e da cui parte un’enorme tubatura che attraversa tutto il lago a pelo d’acqua, procedendo anche dopo la riva stessa (in realtà uno dei percorsi sterrati da cui è possibile raggiungere il lago segue esattamente la direzione della tubatura, correndo parallelamente ad esso). Questo peculiare mix di contesti dona un contrasto visivo affascinante, spostando lo sguardo dal puro contesto bucolico delle palafitte verso la repentina evoluzione tecnologica rappresentata dalla fabbrica.

Come raggiungere il lago di Bokod

Per raggiungere il lago di Bokod il mio suggerimento è quello di prendere la strada asfaltata (ma decisamente stretta) a partire da Oroszlány. In questo paese dovrete cercare la strada Dózsa György út e seguirla in direzione del lago (quindi praticamente parlando arrivando a Oroszlány da nord dovreste dirigervi alla vostra destra, invece provenendo da sud dovreste dirigervi alla vostra sinistra). Nel caso desideraste un pasto rifocillante ma sempre a buon prezzo, nei paraggi si può trovare il ristorante Vendéglő a Négy Remetéhez, dove forse non si potrà godere di un menu da chef stellato Michelin, ma sicuramente non vi avvierete verso la via di casa a stomaco vuoto.

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L’itinerario per raggiungere Bokod

 



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Foto: Leonardo Scarciolla