Articolo di Filippo Marchini

Volle definirsi cosí Sándor Teleki, parlando con l’amico ed omonimo poeta Sándor Petőfi, uno dei tanti personaggi di primo piano della storia ungherese ed europea con cui ebbe a che fare, e certo non si potrebbe trovare descrizione più azzeccata per un personaggio tanto nobile quanto sanguigno, qual era il protagonista di queste righe. Un uomo che seppe unire con la sua scia di avventure le selve della Transilvania e quelle della Val di Lima.

Nato a Kólozsvar (oggi Cluj-Napoca, in Romania) nel 1821 da famiglia aristocratica, tenutaria della locale cancelleria imperiale, fu avviato a studi giuridici che terminò nelle università tedesche di Berlino e Jena.

"1867 óta leszámítva turini, párisi és londoni útját itthon él a hazában : sokszor Kolozsvárit édes jó anyjáért, de legtöbbet kedves Koltóján, mely már szép láthatára, folyója, fái, bokrai, levegõje és az emlékezet által egy részét teszi életének, és tûzhelye családjának. Sok fáradságába és pénzébe került, míg a nemet czivilizátorok gazdálkodása, jobban mondva garázdálkodása után lakását, kertjét, szõlõit, gazdasági épületeit helyreállította csínnal és jó ízléssel mindent. A közelebbi években én már kétszer voltam Teleki Sándor vendége Koltón. Alkalmam volt meggyõzõdni arról, hogy õ cselédei, munkásai és átalában minden emberrel szemben, le a bornyupásztorig, nemcsak ember, de emberiét! Ritkán ismertem embert, kinél a szivélyesség embertársával szemben oly természetes és õszinte legyen, mint Teleki Sándornál. Tevékeny rokonszenvet tanusit minden ember iránt, kivel szóba áll nem tekinti kicsinyes önzõ szempontból az életet, és az elõítélet redõibe senki elöl nem burkolódzik." Forrás: (Vasárnapi Ujság 1881. 28. évf. 51. sz. december 18.)

La tenuta della Famiglia Teleki in Transilvania in un’antica litografia

Dopo un’avventura militare in Spagna, nel 1841, scampando per la prima volta alla condanna a morte,  fu di nuovo a Berlino con l’amico Franz Liszt. Qui,  in  occasione di un affronto fatto al musicista, Teleki mise in mostra il suo temperamento, sfidando a duello e riducendo a mal partito il responsabile.

Riguardo a Petőfi, é noto che il conte ebbe modo di ospitarlo durante la sua luna di miele con la moglie Júliá Szendrey nel castello di Kőlto, dove il poeta scrisse numerose delle sue liriche.

Nelle vicende del 1848-49 portò un consistente contributo, politico e militare. Il conte di Erdély aveva più volte manifestato non solo un forte sentimento per l’indipendenza magiara, ma anche una sensibilità per le classi povere esprimendosi per l’abolizione della servitù della gleba e dei vincoli che ancora legavano le popolazioni rurali al latifondo. Fu assegnato al fronte serbo, poi chiamato a Budapest da Kossuth e infine inviato nuovamente in Transilvania. Fatto prigioniero in seguito alla sconfitta di Világos e rinchiuso ad Arad, riuscì a fuggire miracolosamente, portandosi dietro una condanna a morte e alla confisca dei beni.

wikipedia.hu

Giardino del Castello di Kolto attualmente in Romania

La via dell’esilio, comune a molti altri ungheresi, lo portò in Inghilterra, Francia, Svizzera, ma a legarlo ai destini d’Italia fu l’incontro con Garibaldi a Nizza nel 1858.

Ebbe quindi modo di partecipare e distinguersi in quasi tutte le principali campagne garibaldine. Con  i Cacciatori delle Alpi, nel 1859, nel 1860 nell’impresa nel meridione, combattendo fino a Napoli, dove Garibaldi nominò prodittatore  l’avvocato Antonio Mordini, di Barga (Lucca), un altro personaggio centrale della storia della Media Valle del Serchio , in seguito senatore del Regno.

Negli anni seguenti si stabilì a Bagni di Lucca, centro termale all’epoca tra i più rinomati in Europa e punto di incontro di intellettuali, diplomatici e politici di tutto il mondo. Teleki, raggiunto il grado di colonnello, beneficiò della protezione riservata agli esuli offerta dal neonato Stato Italiano, acquistando una casa in località Ponte a Diana, dove nel 1995 fu apposta una targa in memora dall’Ambasciata Ungherese in Italia e dall’Amministrazione Comunale. Ma le ricerche, condotte dalla storica Natalia Sereni, hanno portato alla luce anche la presenza di un altro esule, Albert Mákra, di cui si sa molto poco, se non alcune notizie della locale Prefettura e che prese parte, probabilmente, alla campagna del 1866 prima di riparare in Svizzera.

korkep.sk

Sandor Petőfi, amico intimo del Conte Selvatico

In occasione della festa del 15 Marzo gli ungheresi che vivono nella zona pongono una piccola corona  presso  il monumento, in onore del “Conte Selvatico” che, nel 1867, beneficiando dell’amnistia legata all’Ausgleich per i compromessi politici, fece ritorno in Transilvania per riprendere pieno possesso delle sue terre, dedicandosi a scrivere diversi libri di memorie.

Su queste lavora attualmente lo storico András Teleki, discendente del Conte, ed ovviamente tutti coloro che portano avanti il progetto della Teleki Ház a Nagybanya (oggi Baia Mare, in Romania).

L’archivio di famiglia ci ha regalato alcune foto d’epoca di Bagni di Lucca, pervenuteci dai coniugi Zsombor e Noemi Galánthay, localitá che la famiglia Teleki ha continuato a frequentare per diversi anni dopo la morte del Colonnello, nel 1892.

Grazie anche all’impegno di queste persone il governo romeno ha recentemente ottenuto i fondi europei  per la ristrutturazione della celebre residenza di Kőlto.

Nel 2013 é stata pubblicata anche una canzone dedicata a Teleki Sándor, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Ungheria in Roma, nel tentativo di rappresentare la tensione ideale del “Conte Selvatico” per le sue Due Patrie, durante il viaggio che lo riportó ad Erdély dopo l’amnistia.



Per rimanere sempre informato sull’Ungheria: clicca qui!

 

© Riproduzione riservata

Foto: nol.hu, Wikipedia.hu, korkep.sk, OSZK-blog.hu.