Martedì 27 novembre è stata presentata al Parlamento la proposta di legge firmata da due importanti deputati del Fidesz, Kosa e Szatmari. La nuova legge sul lavoro propone un aumento del limite massimo di ore di straordinario per i dipendenti che passano da 250 a 400 ore all’anno. Il calcolo delle ore di straordinario utilizzate e non utilizzate viene prolungato da un massimo di 12 mesi a 36 mesi, come anche il loro pagamento.

Durissima è stata la reazione dei partiti dell’opposizione ma anche dei sindacati ungheresi. Il principale sindacato, il MASZSZ ha indetto una manifestazione nazionale per l’8 dicembre a Budapest contro quella che chiamano una legge “schiavista”. Per i sindacati è inaccettabile che venga alzato l’orario di lavoro. Criticano che con questa nuova legge i lavoratori ungheresi potrebbero lavorare fino a 48 ore a settimana. Cosa che dicono accadrà spesso in quanto c’è una forte carenza di manodopera e la possibilità di rifiutarsi nell’adempiere a straordinari richiesti dall’azienda è molto debole. L’Ungheria così – dichiarano i sindacati – sarà uno dei paesi dove si lavora di più in Europa ed uno dei paesi dove gli stipendi sono più bassi.

I partiti dell’opposizione hanno protestato fortemente nel parlamento cercando di prolungare la seduta la notte di martedì. Provocando altre polemiche sul Presidente del Parlamento che ha più volto tolto ai rappresentanti dell’opposizione il diritto di parola. I rappresentanti dello Jobbik criticano la proposta ed hanno evidenziato come il governo abbia indicato il 2018 come l’anno delle famiglie ma con questa legge i genitori avranno ben poco tempo di passare in famiglia. Anche MSZP e LMP hanno contestato la proposta.

Da parte loro i membri del Fidesz rispondono che la legge nasce da una necessità economica. Ovvero in Ungheria c’è carenza di manodopera. Per garantire la manodopera necessaria il governo ungherese già da anni ha avviato un programma per richiamare al lavoro i pensionati, ma non solo numerosi sono gli incentivi per richiamare migranti regolari dai paesi dell’Unione Europea ma non solo. Folta è la comunità cinese a Budapest e si stima che decine di migliaia di lavoratori ucraini si siano trasferiti per ragioni di lavoro in Ungheria. Questo provvedimento si situa quindi in una politica governativa volta a trovare la manodopera necessaria per le multinazionali che investono. Come ha dichiarato proprio il Ministro degli Esteri ungherese Szijjarto è una legge fatta per favorire le multinazionali. E proprio le multinazionali tedesche non hanno fatto attendere la propria gioia nel sentire il progetto di modifica della legge del lavoro avanzata dal governo ungherese.

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Il Ministro Szijjarto in visita in Germania

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