Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale del turismo in Europa e non solo. Questo ha evidenziato come il turismo non porti solo conseguenze positive, ma abbia anche dei lati negativi. E’ qui che nasce il termine “Overtourism”. Ovvero quando in un determinato luogo ci sono troppi turisti. Questi infatti possono rovinare l’equilibrio culturale, sociale, naturale ed economico dei luoghi.

In Europa due città sono diventate simbolo di questo pericolo. Venezia e Barcellona. A Venezia la presenza massiccia di turisti si verifica già da anni ed ha cambiato completamente l’essere della città lagunare, dove ormai pochi sono i residenti e soprattutto i turisti sono in così grande numero che nei weekend è quasi difficile camminare per le piccole viuzze della città. Non a caso sono nate proposte per stabilire un numero massimo di turisti a giornata. L’altra città europea protagonista delle lotte contro il turismo di massa è Barcellona. Qui i residenti hanno criticato in particolare il sistema delle case in affitto a turisti (airbnb) che ha snaturato alcuni quartiere e soprattutto fatto aumentare in maniera notevole gli affitti. Così facendo i residenti lasciano i quartieri storici del centro che vengono “occupati” da turisti che si fermano per pochi giorni.

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Turisti a Venezia

Qual è la situazione a Budapest? In una recente classifica tra le città europee a maggior rischio di “overtourism” Budapest si è piazzata quinta dopo Barcellona, Amsterdam, Venezia e Milano. Nella capitale ungherese negli ultimi anni i turisti sono notevolmente aumentati. L’aereoporto Ferenc Lisz ha aumentato il suo traffico da 8,5 milioni di passeggeri a 15 milioni in 5 anni. Le prime avvisaglie delle problematiche legate al numero massiccio di turisti di vedono particolarmente nell’ VII distretto di Budapest. Dove i residenti da tempo non apprezzano molto la trasformazione del distretto nel “quartiere dei party” con locali aperti fino a tardi, orde di ubriachi tra le strade con tutte le conseguenze di decoro urbano che ne derivano (in particolare è aumentato lo spaccio in strada nel quartiere). Proprio per questo è stato organizzato un referendum l’anno scorso, che però ha avuto un’esigua partecipazione.

Ma altre conseguenze tipiche dell’ “overtourism” è l’aumento sproporzionato dei prezzi, degli immobili ma non solo. Un’inflazione che non va a colpire solo i turisti che spesso nel caso ungherese arrivano da paesi “più ricchi”, ma soprattutto i locali che in questa maniera con l’arrivo massiccio di turisti vedono diminuire il proprio potere d’acquisto.

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Le strade del VII distretto a Budapest

I flussi turistici quindi sono portatori sia di conseguenze positive che negative per la popolazione locale. La gestione di queste conseguenze spetta alle diverse organizzazioni municipali o statali, ed è qui che si gioca la sfida per il futuro.

Il governo ungherese per ora punta soprattutto a cercare di diffondere il turismo in arrivo a Budapest anche nelle altre zone del paese cercando così di ridurre la pressione sulla capitale. Con diversi progetti di finanziamento si sta cercando di creare una migliore rete di strutture ricettive fuori Budapest e di sviluppare le attrazioni locali. In questo senso vanno i progetti di sviluppo turistico come la ristrutturazione dei castelli o il progetto Kisfaludy.



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Foto di copertina: Hungarytoday, eturbonews, korozzvelunk