Sabato 4 novembre per la prima volta in una partita di campionato ungherese il Groupama Arena, stadio del Ferencváros, ha registrato quasi il tutto esaurito con 20.000 biglietti venduti. Pubblico delle grandi occasioni per la partita contro il Debrecen. Il grande afflusso di tifoso è da ricondurre al compromesso nato tra la dirigenza del Ferencváros e i propri ultrà che da 3 anni e mezzo boicottavano lo stadio.

Dalla costruzione del nuovo stadio infatti è necessaria la tessera del tifoso che prevede il registro delle impronte digitali. Sistema di controllo che ha sempre visto i principali gruppi ultrà della squadra contrari. Così la curva dei bianco-verdi negli ultimi anni è stata spesso lasciata vuota.

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I tifosi del Ferencváros

Le settimane scorse però il presidente della squadra, Gábor Kubatov, e i gruppi ultrà avevano trovato un compromesso. La nascita di una carta del tifoso-B senza l’obbligo di registrare le impronte digitali. Questa mediazione ha riportato i tifosi del Ferencváros allo stadio.

Ma il loro ritorno non è stato contrassegnato da una festa. D’altronde i gruppi ultrà del Ferencváros sono famosi in Ungheria per i loro atteggiamenti poco rispettosi e per atti vandalici. Così tra il primo e secondo tempo della partita è scoppiata una rissa nella curva del Ferencváros tra tifosi della stessa squadra, tra chi appoggia la presidenza Kuvatov e chi no. La rissa è finita con 3 feriti di cui 2 in condizioni serie. Solamente l’intervento della sicurezza ha evitato che il bilancio peggiorasse.

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La foto della rissa scoppiata allo stadio

A indagare sull’accaduto ora è la polizia di Budapest. Certo è che per il calcio ungherese non c’è mai pace tra polemiche sulla costruzione di stadi, scarsi risultati sportivi, stadi vuoti o magari stadi pieni, ma come in questo caso che rischiano di portare violenze.

 

Foto: index.hu, 24.hu