Quando si parla delle minoranze ungheresi nei paesi limitrofi, i pensieri di molti di noi vanno immediatamente a coloro i quali vivono nelle immediate vicinanze dei confini con l’attuale Ungheria, oppure, come nel caso dei Szekely, a quelli che vivono nella regione della Transilvania, nel cuore della Romania. Tuttavia, esiste un’antichissima e poco conosciuta comunità ungarofona che da secoli vive nella regione storica della Moldavia romena, da non confondere con la Repubblica di Moldavia, a più di seicento chilometri dal confine ungherese. Stiamo parlando dei Csángo (Csángók in ungherese), piccola realtà ungarofona di religione cattolica, le cui origini si perdono nei meandri della storia.

Christus Rex

Comunità ungheresi all’estero

Infatti, la regione storica della Moldavia è stata per secoli terra di conquiste, dai cumani agli ungari, dai turchi ai bulgari, dai russi fino agli attuali romeni, ai quali venne concesso questo territorio con il Congresso di Berlino del 1878. In virtù di questi continui spostamenti di confini e popolazioni, secondo molti storici la comunità ungarofona dei Csángo rimase ininterrottamente sul suolo moldavo sin dall’invasione ungherese nella seconda metà del XIV secolo.

Immagine 1594

Giovani ragazze Csángo a una festa popolare

Dediti alla vita contadina, i Csángo vantano un patrimonio culturale non indifferente, incentrato soprattutto nelle arti tessili e nel campo musicale e artistico, tanto da richiamare l’attenzione del celebre etnomusicologo ungherese Bela Bartok, che agli inizi del secolo scorso ne studiò nel dettaglio le tradizioni. Tuttavia i Csángo sono riusciti solo in parte a mantenere la propria identità e la propria lingua, essendo da secoli sottoposti ad una romanizzazione che ha fatto perdere la conoscenza dell’arcaico dialetto ungherese ma non è riuscita a scalfire la loro fede cattolica e le loro tradizioni folkloristiche. I circa 40.000 appartenenti (le stime variano a seconda dei criteri di utilizzo) vivono principalmente nella valle del Gyimes porta di contatto tra la Terra dei Siculi e la Moldavia, e nei villaggi sparsi tra le colline e la pianura moldava nella Romania orientale.

Tuttavia, il fattore geografico ha rappresentato un grande limite nella scolarizzazione e nella crescita economica di questa piccola comunità ungarofona della Moldavia romena. Negli ultimi anni però ingenti sono stati i fondi stanziati dal governo ungherese a favore delle associazioni che si occupano dei Csángo, fondi che hanno permesso il riutilizzo dell’ungherese in alcune comunità e l’avvio di progetti di sviluppo economico a sostegno delle comunità locali. Fondi messi in campo dal governo ungherese che però spesso sono stati criticati anche per colpa di un uso clientelistico che ne è stato fatto.

gyimes (47)

Festa popolare Csángo nella valle del Gyimes

Ma per quale motivo è così importante parlare dei Csángo? Perché è una comunità che sta scomparendo. La marginalizzazione in atto da decenni da parte della politica romena, che rifiuta di riconoscerne i diritti linguistici, e la voglia dei giovani Csángo di emigrare altrove in cerca di fortuna, sono i fattori principali della decrescita demografica di questa antica comunità. Ma non è tutto. Perché alla politica discriminatoria dei governi di Bucarest, va anche aggiunta la politica anti-ungherese della diocesi cattolica di Iasi, che da sempre si oppone alla celebrazione della messa in lingua ungherese nelle parrocchie dei villaggi Csángo, nonostante le ripetute richieste da parte dei membri di questa realtà, che si appelleranno addirittura a Papa Giovanni Paolo II, senza però ricevere risposte.

27783111_10215799864056156_214227501_n

Programma di insegnamento dell’ungherese finanziato da Budapest

A quanto appena scritto vanno aggiunti anche alcuni sporadici episodi di violenza di cui la comunità Csango è stata vittima negli ultimi decenni. Ad esempio, nel 1995 un’irruzione di nazionalisti romeni nel villaggio di Klézse portò al pestaggio dei rappresentanti locali della comunità ungarofona e ad un rogo di libri ungheresi nella via principale del paese, pratica che ricorda i roghi nazisti dei libri ritenuti “giudei”. Tuttavia, l’aggressione dei nazionalisti romeni ai danni dei Csángo scosse l’opinione pubblica europea, che nel 2001 portò il Consiglio d’Europa ad elaborare una raccomandazione al governo romeno ed alla Santa Sede, affinché la comunità Csángo venisse protetta.

szolnokzene

Locandina del Festival annuale di danza, musica e cultura Csango

In ogni caso, la comunità ungarofona della Moldavia romena cerca di resistere contro i tentativi di romenizzazione, preservando le proprie tradizioni tramite centri culturali, nei quali i dirigenti della comunità provano a trasmettere ai più giovani la conoscenza della lingua Csángo, antico dialetto ungherese, considerato dai parametri UNESCO “severamente in via d’estinzione”.

 

© Riproduzione riservata

Foto: Aron Coceancig, Külsőrekecsin, szolnokzene