In peggioramento la situazione covid in Ungheria. La quarta ondata sta colpendo in maniera forte i paesi dell’Europa orientale.

Ieri l’Ordine dei Medici Ungherese ha pubblicato un appello, rivolto al governo e alla popolazione che riguarda l’attuale stato di emergenza per la pandemia in cui versa l’Ungheria. Ecco in sintesi i punti dell’appello.

Nuovi record di contagi

Nell’appello vengono innanzitutto presentati gli ultimi dati legati all’andamento della quarta ondata di coronavirus. Il 17 novembre sono stati rilevati 10.265 nuovi contagi in un giorno, e i decessi sono 178. Il numero di persone che necessita di cure ospedaliere raggiunge le 5.852 unità, 41 in più rispetto al giorno precedente. 565 persone hanno bisogno di un ventilatore polmonare, 20 in più rispetto al giorno precedente.

I numeri sono in forte aumento, e aumenteranno ancora.

Qui il numero di casi giornalieri rilevati di covid in Ungheria:

covid ungheria

Fonte: worldmeters

Ospedali in difficoltà

Più di un decimo delle nuove infezioni diagnosticate richiede il ricovero ospedaliero, e tale aumento è un enorme onere per tutto il sistema sanitario. Sempre più reparti vengono convertiti per la cura del covid: oculisti, urologi, chirurghi e infermieri vengono messi a servizio dei malati di covid. Le unità di terapia intensiva, sebbene stiano riaprendo sempre più reparti, si stanno saturando.

Questo, secondo l’Ordine dei Medici, non sorprende. Si è assistito a un drammatico aumento del numero di casi nei paesi limitrofi, ma in Ungheria non è stata intrapresa alcuna azione preventiva sostanziale se non la campagna di vaccinazione ben avviata ma in forte rallentamento.

Carenza di personale

Invano ci sono abbastanza ventilatori se il personale è diminuito dall’inizio della pandemia. Molti si sono ammalati oppure sono morti, qualcuno ha lasciato il lavoro per l’eccessivo carico di stress. E senza un numero sufficiente di professionisti, non esiste una vera terapia intensiva.

Il decreto ministeriale attuale prevede un medico specialista, un medico e 5 infermieri come condizioni minime per 20 posti letto in terapia intensiva. Tutto ciò compromette gravemente la qualità del servizio. La conseguenza è un tasso di mortalità molto alto tra i pazienti ventilati considerando gli standard internazionali e l’elevata percentuale non è attribuibile alla mancanza di macchine o di medici, ma alla mancanza di infermieri e professionisti che assistano i malati.

Si tratta di un enorme carico psicologico su medici e infermieri, spesso giovani e inesperti, che normalmente si occupano di altre aree disciplinari. Inoltre, è estremamente basso l’aumento delle retribuzioni dei professionisti del settore sanitario rispetto al massacrante carico di lavoro e di responsabilità.

Tutto questo passa nell’ombra. La popolazione non è consapevole di quanto grave sia la pandemia e si vanno a vedere partite e concerti, si frequentano feste e ristoranti senza mascherina e senza alcuna restrizione. E le conseguenze vengono pagate dagli operatori sanitari.

Per saperne di più sulle restrizioni in Ungheria: clicca qui.

Le richieste dei Medici

A fronte di questa situazione, l’Ordine dei Medici Ungherese chiede di:

  • regolarizzare il compenso per i turni;     
  • aumentare i salari degli specialisti;
  • iniziare a gestire nel merito tutti i problemi della sanità;
  • far rallentare l’aumento del numero dei malati e il sovraccarico degli ospedali.

E per rallentare l’andamento del coronavirus viene chiesto di:

  • rendere obbligatoria la mascherina in tutti gli spazi pubblici chiusi (centri commerciali, negozi, cinema, teatri, ecc.);
  • cancellare gli eventi di massa;
  • vincolare l’accesso ai luoghi non di prima necessità (discoteche, ristoranti, teatri, cinema) a un certificato di immunità che dimostri di aver ricevuto il vaccino negli ultimi sei mesi o a un recente test PCR negativo;
  • incentivare il lavoro a distanza;
  • incentivare il distanziamento sociale e l’igiene delle mani.



Per rimanere sempre informato sull’Ungheria: clicca qui!

© Riproduzione riservata

Foto: 444.hu