Marco Rossi, attuale allenatore dell’Ungheria è senza ombra di dubbio l’uomo del momento. La vittoria esterna contro l’Inghilterra ha di fatto lanciato, a sorpresa, la nazionale ungherese al primo posto dell’ennesimo girone di ferro. 

Ma ora scopriamo insieme chi è Marco Rossi, l’italiano diventato eroe in terra magiara.

Una vita da terzino sinistro: la carriera da calciatore

Marco Rossi nasce a Druento, in Piemonte, il 9 settembre 1964 e cresce calcisticamente nelle giovanili del Torino, club con cui nella stagione 1983/84 esordirà nella massima serie italiana. Prima di passare al Brescia nel 1988, club con cui giocherà 5 stagioni, milita nel Campania, nel Puteolana e nel Catanzaro. Nel 1993 firmerà con la Sampdoria di Mancini e Gullit, conquistando insieme a loro una Coppa Italia. Club America, dove verrà allenato da Marcelo Bielsa, Eintracht Francoforte e Piacenza le maglie che vestirà prima di concludere la carriera con Ospitaletto e Feralpisalò.

Marco Rossi Sampdoria

Marco Rossi ai tempi della Sampdoria – Fonte: soccernostalgia.blogspot.com

Marco Rossi: l’allenatore dei due “tricolori”

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2000, esattamente 3 anni dopo esordisce in panchina da allenatore. Il primo incarico è alla Lumezzane, alla guida della squadra giovanile che partecipa al campionato Beretti, manifestazione che dal 2020 prende il nome di Primavera3. L’anno successivo riceverà la direzione della prima squadra, che lascerà nel marzo 2006 a seguito del suo primo esonero causato dalla penultima posizione in classifica.

Dal 2006 al 2008 guiderà la Pro Patria, un periodo intervallato da un esonero ed un richiamo sulla stessa panchina biancoblu. Successivamente sarà la volta dello Spezia, club con cui raggiunge il secondo posto in Serie D non riuscendo però a conquistare la promozione tramite i playoff nazionali. Nei due anni successivi siederà sulle panchine di Scafatese e Cavese.

Un calcio malato: quando Rossi denunciò il “sistema”

Siamo nel 2011 e proprio in quest’anno la vita calcistica, e non, di Marco Rossi, subirà il cambiamento più grande ed importante. Per ben 16 mesi il tecnico sospende la sua attività da allenatore. Riceve qualche chiamata in Serie C ma, qualche anno dopo, attaccherà il sistema dichiarando che per avere un incarico da allenatore alcuni club chiedevano di avere un pagamento a loro favore. Per questo motivo Rossi pensa seriamente di abbandonare il mondo del calcio per andare a lavorare nello studio da commercialista di proprietà del fratello.

È successo in un momento difficile della mia carriera: ero fermo da un po’ dopo l’esonero dalla Cavese, nel giro di un anno e qualcosa mi sono arrivate tre telefonate da personaggi diversi che si spacciavano per emissari di club e mi offrivano la panchina in cambio di un anticipo che mi sarebbe stato restituito mese per mese. In quel momento avevo capito che non potevamo essere quelli i presupposti per il mio lavoro. Stavo per lasciare il calcio per andare a fare il commercialista nello studio di mio fratello. Ero convinto, avevo già deciso di fare un corso di formazione”  – (Intervista rilasciata a calciomercato.com il 30/06/2021)

L’Ungheria: la nuova casa della famiglia Rossi

Giugno 2012, suona il telefono in casa Rossi. Si tratta dell’Honved, squadra ungherese. Qui il tecnico italiano decide di scrivere un nuovo capitolo della propria vita, passando dal tricolore italiano a quello ungherese, che tra l’altro le bandiere portano anche gli stessi colori. La missione è quella di dimostrare il proprio valore da allenatore, dando un ulteriore schiaffo a quel sistema “marcio” denunciato in precedenza. 

Ero andato a trovare un amico che aveva un ristorante a Budapest, durante la cena lui e mia moglie mi dissero di chiamare il dirigente dell’Honved per propormi; è una cosa che non ho mai fatto, quella volta mi convinsero. Lui venne al ristorante, parlammo e ci mettemmo d’accordo” – (Intervista rilasciata a calciomercato.com il 30/06/2021)

Alla prima stagione magiara raggiunge il terzo posto in classifica e l’accesso ai preliminari di Europa League, competizione in cui nel suo anno d’esordio abbandonò nel secondo turno preliminare ai danni dei russi dell’Anzi. La seconda stagione in Ungheria purtroppo non è quella della tanto attesa conferma e Marco Rossi decide di lasciare la squadra nel mese di aprile per via dell’ottavo posto in classifica. La dirigenza dell’Honved prova di tutto e dopo aver esonerato altri 4 allenatori decide nel 2015 di richiamare il tecnico italiano per centrare una clamorosa salvezza ormai insperata.

L’inizio dei record magiari: l’allenatore delle imprese

Stagione 2016/17, è il 27 maggio e si disputa l’ultima giornata del campionato ungherese. Honved e MOL sono appaiate al primo posto in classifica a quota 62 punti e guarda caso all’ultima giornata si gioca lo scontro diretto al Boszik Stadion, casa degli uomini di Marco Rossi.

All’Honved serve obbligatoriamente una vittoria perché il MOL era avanti nei vari criteri in caso di arrivo a pari punti. Al 60esimo minuto del match sarà l’attaccante Marton Eppel a regalare ai suoi lo scontro diretto e il primo posto in classifica. Marco Rossi scrive così un’importante pagina del calcio ungherese, riportando il titolo dopo 24 anni nella bacheca dell’Honved e diventando il primo italiano a vincere da allenatore un titolo in terra magiara. Un traguardo che lo porterà a vincere il premio di allenatore dell’anno in Ungheria e la Panchina d’Oro Speciale in Italia nel 2018. Quella del titolo sarà l’ultima stagione sulla panchina del club di Budapest, al termine infatti le due parti decidono per divergenze economiche di non rinnovare il contratto di lavoro.

La stagione successiva Rossi decide di lasciare momentaneamente l’Ungheria firmando per il DAC Dunajska Streda (in unghereseDunaszerdahely), club della minoranza ungherese di Slovacchia con cui centrerà il terzo posto, ottenendo il miglior piazzamento nella storia del club (traguardo che verrà poi migliorato l’anno seguente senza di lui) e la qualificazione in Europa League.

Marco Rossi: il nuovo eroe d’Ungheria

Il ritorno in terra ungherese però è solo questione di tempo. Il 20 giugno 2018 Georges Leekens viene esonerato dalla guida della nazionale ungherese ed al suo posto viene chiamato il tecnico italiano. Rossi sarà colui che ridarà lustro ad una nazionale ormai sparita dai riflettori da tempo, nonostante l’ottimo Europeo nel 2016.

Nel primo anno della UEFA Nations League l’Ungheria è inserita nella Lega C e per soli due punti di distanza dalla Finlandia ai magiari non riesce la qualificazione alla lega successiva. Nel novembre 2020 gli uomini di Rossi battono l’Islanda nello spareggio valido per la qualificazione ad Euro 2020, competizione che a causa della pandemia verrà disputata nel 2021.

Euro 2022 e Uefa Nations League: i gironi della “morte”

Il sorteggio ad Euro 2020 non è stato benevolo con i magiari, inseriti nel cosiddetto “girone della morte” insieme a Francia, Portogallo e Germania. Nonostante ciò i magiari sono usciti dal girone a testa alta, sfiorando la grande impresa. Sconfitta all’esordio dal Portogallo solamente nei minuti finali della gara, la nazionale di Marco Rossi trova un pareggio (dopo esser passati in vantaggio) contro Francia e Germania, lasciando la competizione solamente all’84esimo minuto dell’ultima giornata ma soprattutto dimostrando che il pallone è rotondo e nulla è mai dato per scontato.

“Spesso non ci citavano nemmeno, sembrava solo una questione tra quelle tre. Ma anch’io avevo paura di fare zero punti a casa nostra, davanti ai nostri tifosi, visto il girone che ci era toccato in sorte: potevamo prendere un’imbarcata terribile. Invece la squadra ha dimostrato disponibilità, carattere, coraggio. Se ho un rimpianto, è il sorteggio: in qualunque altro gruppo probabilmente ci saremmo qualificati” – (Intervista rilasciata a La Repubblica il 25/06/2021)

Marco Rossi Euro 2020

Marco Rossi ironizza su Instagram sul girone della “morte” – Fonte: instagram.com

L’anno seguente, quindi nella stagione 20/21 della Nations League (terminata nel 2022) Rossi conquista il primo posto nella League B (ottenuta tramite la riformulazione del torneo) e la promozione nella massima serie della competizione. Nuovo giro, nuova corsa, perché anche qui il sorteggio non è stato affatto benevolo. Germania, Italia ed Inghilterra, insomma, un nuovo girone di ferro. Dati un’altra volta per spacciati i magiari, capitanati dal tecnico italiano, riescono a zittire tutti con ben 7 punti nelle prime 4 partite della competizione. Doppia vittoria contro gli inglesi, pareggio con i tedeschi e sconfitta contro l’Italia.

Goodbye England: una nuova pagina di storia

Primo posto nel girone a due partite dalla conclusione ed Ungheria riportata ai titoli soprattutto per la doppia storica vittoria contro l’Inghilterra. La vittoria casalinga per 1 a 0 ha di fatto sancito il ritorno alla vittoria sugli inglesi a distanza di 60 anni. L’ultima fu nel 1962 ai mondiali in Cile, vittoria che eliminò l’Inghilterra dalla competizione. Il sonoro 4 a 0 ottenuto al Molineaux (peccato non fosse Wembley) invece cancella un digiuno di ben 69 anni, quando l’Ungheria di Puskas sconfisse in amichevole gli inglesi a domicilio con un sonoro 6 a 3; tra l’altro l’Inghilterra non subiva almeno 4 reti in casa proprio da quell’incontro. Una partita, quella del 1953, che restò negli annali del calcio ungherese e che rappresenta un vero e proprio pezzo di storia. Al giorno d’oggi si può trovare testimonianza della cosiddetta partita del secolo nel murales presente a Budapest (nel quartiere ebraico).

“Quando ho accettato il lavoro, ho detto al presidente e al primo ministro dell’Ungheria che avrei voluto lasciare un segno della mia presenza prima di partire. Penso che a questo punto il segno già si può vedere… Prima o poi muoiono tutti e questa è l’unica cosa veramente democratica al mondo. Quando morirò sono sicuro che in Ungheria negli stadi ci sarà un minuto di silenzio. Questo è un grande traguardo per me” – (Intervista post partita del 14/06/2022)

Con la nazionale ungherese Marco Rossi attualmente ha una percentuale vittoria del 46,15%. In 39 gare ufficiali disputate ha infatti ottenuto 18 vittorie, 8 pareggi e 13 sconfitte, realizzando 54 reti e subendone 46.

Gol Ungheria

I giocatori dell’Ungheria esultano dopo un gol all’Inghilterra – Fonte: gazzetta.it

Curiosità: Marco Rossi, l’uomo più forte di Fifa ’97

All’interno del videogioco FIFA 97, Marco Rossi, allora giocatore della Sampdoria, venne inserito con il rating più alto dell’intero gioco. Con il suo valore complessivo di 97 su 100 precedeva in classifica giocatori come Weah, Hagi, Matthaus e Cantona.



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