Quella di Csanad Szegedi è una storia che ha dell’incredibile, degna di un film thriller. Non a caso, nel 2016 la sua storia ha ispirato un documentario dal titolo “Keep quiet”, diretto da Joseph Martin e Sam Blair, che racconta la travagliata storia di uno dei leader più eminenti di Jobbik, il partito di estrema destra ungherese, divenuto ebreo dopo aver scoperto le proprie origini. Ma andiamo con ordine, cercando di raccontare la sua storia fin dagli inizi.

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Csanad Szegedi durante una seduta del Parlamento Europeo con la divisa della Guardia Ungherese

Csanad Szegedi nasce a Miskolc, nell’Ungheria orientale, nel 1982. Da parte paterna, la famiglia Szegedi vanta un passato di aristocrazia terriera, decaduta con la presa al potere dei comunisti nel 1948 e con la conseguente politica di espropriazioni portata avanti dal regime in quegli anni. Del ramo materno, invece, il giovane Szegedi ha sempre saputo molto poco. Tuttavia, sin dalla sua infanzia, Szegedi cresce in un ambiente imperniato sui valori cristiani e nazionalisti, che lo portano ad aderire a diversi gruppi di estrema destra sin dagli inizi degli anni 2000.

Ma è solo a partire dal 2003 che Szegedi decide di partecipare alla politica attiva. Infatti, sarà uno dei fondatori di Jobbik nella sua città natale e nell’arco di pochi anni darà seguito ad un’intensa militanza politica, incentrata soprattutto sull’antisemitismo ed il negazionismo sulla Shoah, che lo porterà a ricoprire la carica di Vicepresidente del partito e ad essere eletto al Parlamento Europeo nel 2009. Nel 2007 fonderà inoltre un celebre gruppo paramilitare, la Guardia Ungherese, i cui simboli richiamavano l’esperienza neonazista delle Croci Frecciate, che verrà sciolto dalla magistratura magiara nel 2009.

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Csanad Szegedi con gli abiti da preghiera ebraici, assieme a Rav. Baruch Oberlander

Tuttavia, nel 2010 la vita del dirigente e deputato europeo di Jobbik cambia drasticamente. Infatti, un suo rivale e compagno di partito, scopre dopo alcune ricerche che Szegedi sarebbe di religione ebraica, in quanto anche sua nonna materna lo sarebbe. Ovviamente il vicepresidente di Jobbik cade dalle nuvole, e la sua prima reazione è quella di provare a nascondere questa notizia. Ma nel 2012 la stampa ungherese porta alla luce la storia vera storia di Szegedi, nipote di una sopravvissuta ad Auschwitz da parte materna e tecnicamente ebreo egli stesso, essendo la religione ebraica trasmessa proprio dal lato materno.

Così, nel luglio dello stesso anno Szegedi rassegna le proprie dimissioni da tutti i ruoli che rivestiva all’interno di Jobbik, rimanendo comunque deputato europeo nel gruppo misto. Da leader antisemita e negazionista, Szegedi si ritrova improvvisamente ad essere tutto ciò che odiava. Ma non finisce qua. Infatti, l’ex dirigente di Jobbik decide di iniziare un percorso di avvicinamento alla religione ebraica, cominciando anzi tutto a conoscere di più la storia della sua famiglia.

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Csanad Szegedi davanti alla Sinagoga di Dohany utca a Budapest

Infatti, sua nonna materna, per paura che un giorno potessero tornare a deportare gli ebrei, dopo il suo ritorno in Ungheria da Auschwitz col marito, ha sempre nascosto la sua vera origine, arrivando a vestire sempre abiti lunghi per nascondere il tatuaggio che i nazisti le impressero sul braccio nel campo di sterminio polacco.  Szegedi decide inoltre di farsi seguire nel suo processo di conversione completa all’ebraismo da un rabbino, individuato nella figura di Rav. Baruch Oberlander, della comunità ebraica ultraortodossa Chabad Lubavitch.

Così, nell’arco di qualche anno, da ex leader antisemita, Szegedi impara l’ebraico, prende il nome ebraico di David e diventa un osservante religioso a tutti gli effetti. Inoltre, nel settembre del 2016 ha annunciato che si sarebbe trasferito definitivamente in Israele con la famiglia, anche per allontanarsi dalle costanti critiche e attacchi che riceve tutt’oggi in Ungheria, sia da parte dei suoi ex compagni di partito, che da molti ebrei che non gli perdonano il suo passato da antisemita e negazionista.

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