Articolo di Giovanni Cola

“Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”. Tranquilli, la citazione dantesca in questo caso non ha nulla di infernale. E’ riferita al record di presenze al recente Volt Festival che ha animato per cinque giorni ed altrettante notti la città di Sopron.

Gli organizzatori hanno reso noto che gli ingressi complessivi di questa edizione sono stati 152.000. Un autentico boom ben oltre le più rosee previsioni.

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Il clou è stato registrato con le 40.000 persone al concerto degli Iron Maiden. Una performance giudicata memorabile sui social network dai fans che sono riusciti ad impossessarsi dei biglietti, andati esauriti già settimane prima.

La pioggia incessante ha invece reso ancora più suggestiva l’atmosfera durante l’esibizione dei Depeche Mode che hanno trascinato il pubblico guidati come al solito da un incontenibile Dave Gahan.

Affari d’oro sono stati fatti anche da albergatori e proprietari di case che volessero affittare i loro appartamenti nella zona di Sopron, ma persino oltre il confine austriaco era complicato trovare un alloggio ad un prezzo ragionevole.

In un raggio di chilometri tutte le sistemazioni durante i giorni del festival sono andate sold-out. Un aspetto da migliorare per i prossimi anni dovrà appunto essere quello della ricettività. Ma neppure i più ottimisti potevano in realtà aspettarsi che il festival entrasse nel gotha delle rassegne musicali europee in meno di un decennio.

Dj provenienti dai migliori clubs di Ibiza, Londra, Berlino, con il decisivo contributo di Steve Aoki, hanno intrattenuto la folla in tutte le serate fino alle 6 del mattino.

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Chi pensa comunque che il Volt Festival fosse solo un posto dove potersi sballare, ha fatto male i suoi calcoli. Sono state infatti pure in questo 2018 decine le iniziative tematiche allestite nei vari stand della kermesse. Dalla lotta alla contraffazione, all’approfondimento dedicato all’autismo. Non è mancato inoltre neppure l’intrattenimento a decibel più contenuti, con giochi di ruolo e le immancabili partite del Mondiale di calcio su maxischermo. Uno strumento di socializzazione in più, impreziosito da una sana rivalità campanilistica.

 

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Foto: tody, joy, contextus