Se siete incuriositi dai castelli e programmate una vacanza in Ungheria vi conviene considerare delle scelte più insolite ed avventurarvi anche fuori i confini della meta più popolare, Budapest. Oggi vorremmo portarvi in un angolo nord-occidentale del Paese che nasconde una perla ricca di storia e cultura.

Il castello Esterházy o anche “la Versailles ungherese”

A 7 km dalla frontiera con l’Austria sorge in una cittadina di poco più di 3000 abitanti, Fertőd, l’imponente Castello Esterházy detto anche “la Versailles ungherese”.

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Particolare interno del castello

“Quello che può fare l’imperatore, lo posso fare anch’io”

Già a prima vista si può intuire il perché di tale accostamento alla più conosciuta residenza reale francese. Anche qui, nel dolce paesaggio della “Pianura Piccola” magiara (Kisalföld), è il trionfo dell’eleganza e della ricerca esasperata della decorazione. E la somiglianza non si esaurisce nel solo aspetto esteriore ma anche nello spirito certamente non modesto ma persino un po’ borioso di chi ha edificato questo castello. A costruirlo fu infatti  “Il Magnifico” principe Miklós Esterházy amante delle arti e della magnificenza rispecchiata sia dagli elementi decorativi tipici del barocco e rococò che dal suo motto: “Quello che può fare l’imperatore, lo posso fare anch’io”. I lavori di costruzione iniziarono su un terreno palludoso nel 1720 in base ai piani dell’architetto Erhard Martinelli, che raccolse la sfida di edificare una casa di caccia di 22 stanze entro 3 mesi. Questo era il precursore del palazzo odierno che poi rimase in perenne costruzione sino al 1790 in quanto il principe continuò ad abbellirlo ed ingrandirlo fino alla sua morte. Creò persino il paesino adiacente alla Eszterháza per gli operai e servitori che lavoravano nella residenza.

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Particolare del giardino

“Se voglio assistere ad un’opera di alto livello devo andare alla Eszterháza”

Secondo un aneddoto queste parole furono pronunciate da Maria Teresa. La regina visitò con grande piacere il castello per ascoltare l’orchestra di fama europea diretta dal talentuoso Joseph Haydn che lì lavorava in qualità di compositore privato della famiglia Eszterházy. Infatti fu qui tra le pareti di questo castello dove si suonarono per la prima volta le sue opere immortali. La presenza di uno dei musicisti più geniali dell’epoca può farci immaginare come nella “Versailles ungherese” si svolgesse una movimentata vita culturale. La residenza disponeva di un’opera e di un teatro di marionette con associazioni teatrali tedesche e ballerini italiani e francesi. Tra quest’ultimi vi era il famoso Noverre, noto come il creatore della danza classica. Alle sue grandiose feste con 3 giorni di caccia, spettacoli, balli, fuochi d’artificio e banchetti, che Goethe paragonava ad un regno fiabesco, assistevano tanti importanti personaggi dell’epoca come Pavel Petrovich Romanov, il futuro Zar di Russia, il generale messicano Miranda, detto l’eroe delle due Americhe, ed il principe di Rohan rappresentante diplomatico di Luigi XV di Francia.

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Vista panoramica del castello

 “Il castello è quasi tornato al suo splendore di prima e per questo è piacevole vivere qui di nuovo.”

A quest’epoca d’oro fece seguito un’altrettanto rapida caduta. Non appena morì il principe i suoi discendenti si trasferirono a Kismarton (oggi Eisenstadt) e nei successivi 100 anni tutto andò in rovina. I parchi si inselvatichirono, una parte del castello finì incenerita, un’altra venne utilizzata come silos agricolo e nelle ultime settimane della seconda Guerra Mondiale i mobili furono rubati. I lavori di ricostruzione e recupero però sono iniziati nel 2009 con i fondi dell’UE. Antal Esterházy, un discendente de “Il Magnifico”, oltre che attuale residente del palazzo, dice che “il castello è quasi tornato al suo splendore di prima e per questo è piacevole vivere qui di nuovo.” Oggi il castello offre ai turisti delle visite guidate all’interno della residenza, una mostra permanente sui tesori della famiglia Esterházy, parchi spettacolari, un giardino di rose ed un tour sulla storia del teatro barocco che include la vita e l’opera dell’architetto e scenografo italiano, Pietro Travaglia, il teatro di marionette e – nella Torre d’Acqua – una proiezione sulla vita ottocentesca ad Eszterháza. Non fermatevi alla sola Budapest o all’effervervescente estate sul Balaton, ma scoprite i tesori nascosti dell’Ungheria!



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Foto:  turistamagazin, Castello Esterhazy, IHO