Articolo di Júlia Iván

 

Esami di lingue, lezioni di guida, concorsi scientifici, allenamenti. Per alcuni anche lavori saltuari per ricoprire i costi degli studi. I primi battiti d’ali nel mondo degli adulti, i primi amori e le prime rotture. E, soprattutto, le preparazioni agli esami di maturità, ma nei fine settimana un po’ di tempo libero.

Bivi importanti dietro all’angolo, che a 18 anni sembrano indissolubili. Lavorare, proseguire con gli studi, imparare un mestiere oppure viaggiare per qualche tempo? Restare o andare all’estero? Dilemmi, con l’anima in bilico tra l’infanzia e l’età adulta, in un mondo precario già di per sé.

In Ungheria nel calendario fittissimo dei diciottenni si inserisce un evento in più, il szalagavató.

 

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Immagine di un walzer eseguito durante il szalagavató


 

Le origini del szalagavató

Termine intraducibile: „szalag” vuol dire nastro, „avató” significa inaugurante, è composto da una celebrazione e un ballo spettacolare. La culla di questa usanza è l’accademia dell’ingegneria mineraria di Selmecbánya, come quella del ballagás. Il nastro fissato all’abito che spettava agli studenti arrivati all’ultimo semestre, esisteva già dall’inizio del XIX secolo come simbolo dell’unità degli studenti legati alla loro alma mater. Ricorda inoltre il periodo di transizione che gli studenti sono in precinto di affrontare, tra studi e l’imminente vita da adulti.

D’altronde, come premessa storica per la festa possiamo identificare il ballo delle debuttanti, che nel XIX secolo veniva considerato come uno degli eventi più significativi nella vita delle giovani aristocratiche e borghesi. Le signorine, generalmente a 18 anni, venivano presentate alla società, con l’obiettivo poco celato di trovare un marito benestante. Oggi ovviamente quest’idea è svanita, ma l’esigenza romantica di partecipare ad un ballo in abiti da principessa può essere rimasta tra i sogni nel cassetto di tante ragazzine.

 

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Ragazzi in abiti tradizionali durante il szalagavató


 

Szalagavató oggi

Per l’evento organizzato tra novembre e febbraio, nelle classi le preparazioni si avviano a settembre. Potete immaginarvi i conflitti e compromessi per le moltissime scelte nel corso dell’organizzazione! Ma una volta calmatesi le acque, durante le prove di danza, i ragazzi diventano più riuniti e ballando possono sfogare le tensioni di questo periodo piuttosto delicato.

La coreografia della serata è invariata ovunque: prima la sfilata delle classi in uniformi eleganti per la consegna solenne del fiocco ornato, attaccato sopra il cuore dal professore capo. Sul nastro ci sono scritti gli anni del periodo accademico, c’è il logo della scuola oppure l’immagine del personaggio da cui l’istituto prende il nome. Dopo l’evento i ragazzi portano i nastri attaccati sul cappotto o sugli zaini fino alla maturità.

 

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Immagine del szalagavató


 

Successivamente comincia lo show! Il ballo d’apertura è il palotás, una danza ungherese, solenne, cavalleresca, diffusa nel XVIII-XIX secolo nei palazzi (palota) della nobiltà magiara. Eseguito da coppie formate da studenti arruolati da ogni classe dell’ultimo anno, travestite in costumi d’epoca: stivali e completo tipico, il cosidetto “bocskai”, ornato con ricami sul petto per gli uomini, tiara e abito color granata o verde scuro, con un grembiule chiaro per le donne. Di solito vengono adattate le accattivanti melodie tratte dall’opera storica “Hunyadi László” (1844) di Erkel Ferenc.

Poi ciascuna classe presenta il suo ballo imparato nei mesi precenti: can-can, country, musical (senza Grease o Hair non si va a casa!), irlandese, spagnolo, tirolese… L’essenziale è optare per un ballo che più rappresenta il carattere della classe, senza porre limite alla fantasia! È inoltre consigliato scegliere una melodia conosciuta, la quale possa travolgere il pubblico. Anche i professori possono cimentarsi in un’esibizione che è sempre simpaticissima.

Alla fine è il walzer a terminare la serata, ballato in eleganti frac e abiti da sposa, eventualmente alla luce di candele per rendere l’atmosfera ancora più speciale. Un altro momento emozionante quando i ragazzi chiedono ai genitori di ballare con loro. Poi la festa continua in locali con i compagni di classe, un ultimo rilassamento collettivo prima delle sfacchinate con le tesine.

 
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Foto: neka.hu, Hunfalvy Janos SZG, Waldorf Gimnázium Solymár