Nella tradizionale intervista alla radio il premier ungherese ha parlato di Unione Europea e di Italia. Secondo Orbán continua lo scontro a Bruxelles tra i sostenitori delle politiche migratorie e i contrari, e proprio all’interno di questa lotta deve essere analizzata la bocciatura del candidato ungherese alla commissione László Trócsányi.

Orbán è tornato a parlare della sua recente visita in Italia. Ha riferito di aver accettato l’invito alla festa di Fratelli d’Italia in quanto era presente anche il primo ministro italiano Giuseppe Conte. Ha poi nuovamente dichiarato la propria stima e alleanza per i nazionalisti italiani, ricordando che Matteo Salvini è stato accantonato dal governo proprio per colpa della sua politica contro l’ondata migratoria. Con l’uscita della Lega dal governo italiano Budapest ha perso la posizione di amicizia con Roma. Come testimoniano gli ultimi screzi tra i due governi. L’asse Budapest-Roma lo scorso anno portato ad una comune politica anti-migratoria di difesa dei confini, ma anche investimenti ungheresi nel Belpaese (si pensi al porto di Trieste).

Il premier magiaro ha colto l’occasione però per ribadire come l’Ungheria non si tiri indietro rispetto ai suoi obblighi: “se serve siamo pronti ad aiutare l’Italia inviando poliziotti e militari per la difesa del confine“. Difendere i confini sì, redistribuire i migranti no. Un concetto semplice ripetuto in più di un’occasione da Orbán.

 

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