I nuovi sviluppi del settore automotive in Ungheria

I nuovi sviluppi del settore automotive in Ungheria

Le tecnologie avanzate, la manodopera altamente qualificata e allo stesso tempo i costi competitivi, fanno dell’Ungheria la destinazione ideale per investimenti nel settore automobilistico, che da solo contribuisce al 10 per cento del PIL nazionale.

Ungheria competitiva

Secondo il Ministero degli Affari Esteri ungherese, mentre nel 2010 il valore annuale dell’industria automobilistica ammontava a 12 miliardi di euro, nel 2018 tale valore è più che raddoppiato, arrivando a 26 miliardi di euro, e portando a una crescita annua dell’11 per cento solo nel primo trimestre del 2019.

“Il rapporto fra l’Ungheria e il settore automobilistico è vecchio ormai di 100 anni e qualsiasi fattore esogeno inerente a questo settore viene monitorato con attenzione,” ha commentato il presidente della Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria Francesco Mari, in occasione del GT Blancpain World Challenge al circuito dell’Hungaroring svoltosi il 7 e 8 settembre.

“Nel 1999 era sicuramente più difficile entrare in contatto con la realtà ungherese, c’era qualche diffidenza e qualche barriera. Ma abbiamo utilizzato la cultura del rispetto, sia con i dipendenti che con i rappresentanti del governo, e si è creata un’atmosfera costruttiva,” ha aggiunto Mauro Grana, CEO di Orange1, azienda leader a livello europeo nella progettazione e produzione di motori elettrici, presente in più di 70 Paesi nel mondo attraverso i suoi 15 stabilimenti produttivi. “Oggi manca quel tipo di personale e magari non sarebbe possibile costruire quello che abbiamo costruito 20 anni fa.”

Lamborghini Huracan GT3 EVO

Il futuro sta nell’innovazione

Secondo Francesco Mari, alle minacce maggiori, come la scarsità della forza lavoro, l’Ungheria sta rispondendo con investimenti nell’innovazione, attraverso formazione e accordi che facilitano l’ingresso di nuova manodopera.

(E infatti) L’Ungheria può contare sul circuito di veicoli con pilota automatico più avanzato d’Europa. Zalazone, test track all’avanguardia, nasce nel maggio 2016 a Zalaegerszeg su iniziativa del governo ungherese con l’obiettivo di supportare e rafforzare le capacità di ricerca e sviluppo nell’industria automobilistica e ingegneristica. Lo scopo di Zalazone è quello di unire il concetto di “prova su strada” al know-how del settore in funzione della realizzazione di investimenti.

“La consapevolezza dell’elettrico in Ungheria è arrivata a un punto dove la barriera tecnologica è passata in secondo piano rispetto alla barriera logistica dei rifornimenti,” ha spiegato il Presidente Mari. L’Ungheria, infatti, possiede solamente 1012 stazioni di rifornimento elettrico, un numero molto basso se paragonato a quello di altri Paesi. In Italia si trovano 10,973 stazioni, in Germania 29,814 e nel Regno Unito 19,815.

Il 6 settembre presso il New York Café di Budapest si è tenuto un Focus Lunch dal titolo “The Green Future of Automotive”, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria in collaborazione con Orange1, con l’obiettivo di riunire esponenti del settore automotive, imprenditori e rappresentanti del Ministero dell’Innovazione e della Tecnologia per discutere dei futuri sviluppi in ambito automotive. Adam Nagy, Vicesegretario di Stato per le Strategie e la Regolamentazione dell’Industria del Ministero dell’Innovazione e della Tecnologia, ha menzionato possibili investimenti statali nel settore automobilistico, fra cui l’espansione della rete stradale e autostradale nel Paese, accanto al miglioramento dell’industria dei trasporti.

Auto elettriche: le sfide

Nel corso del Focus Lunch, Andrew Terence Higgins, CEO della Fiat Chrysler Automobiles, ha svelato come il 2020 sarà un anno di punta per le auto elettriche e ibride.

CCIU e Orange 1 al GT Blancpain World Challenge

“Al giorno d’oggi, la sfida maggiore che le case automobilistiche si trovano ad affrontare viene posta dalla autorità governative, che richiedono di incrementare la sicurezza dei veicoli,” ha spiegato Higgins. “L’aggiunta di dispositivi di sicurezza grava sul peso finale del veicolo, provocando un aumento delle emissioni. La sfida principale è dunque rappresentata dalla conciliazione di questi due aspetti.”

E mentre si discuteva del futuro dell’industri automobilistica, la Lamborghini Huracan GT3 EVO in livrea verde-arancione guidata dai piloti Andrea Caldarelli e Marco Mapelli ha conquistato il titolo Blancpain Gt WorldSeries Europe 2019.

“Abbiamo avuto grandi soddisfazioni negli ultimi due anni,” ha detto Giorgio Sanna, responsabile Motorsport di Lamborghini. “Siamo stati gli unici infatti a vincere la 12 ore di Sebring e la 24 ore di Daytona nello stesso anno e per due anni consecutivi.”

“Le nostre auto sono auto da corsa e i nostri clienti cercano emozioni. Le nostre macchine devono essere di facile gestione, e in questo senso in Ungheria, con la crescita economica è cresciuto anche l’interesse,” ha continuato Giorgio Sanna.

 

Foto ufficiali CCIU

© Riproduzione riservata

About The Author

Claudia Patricolo

Giornalista emigrata, nata a Palermo, ho studiato Scienze Politiche a Roma per poi specializzarmi in Giornalismo e Comunicazione sempre nella capitale. Sono arrivata in Ungheria per caso, prima a Debrecen grazie a un progetto europeo, e adesso a Budapest dove scrivo di economia per una testata inglese.

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