Kenderes è una sonnolenta cittadina dedita all’agricoltura nell’Ungheria orientale, non lontana dalla ben più conosciuta Szolnok, nella Grande Pianura Settentrionale. Qua, in una tranquilla giornata di metà giugno del 1868, nacque Miklós Horthy de Nagybánya, o più semplicemente Miklós Horthy, colui il quale diverrà reggente del Regno d’Ungheria dal 1920 al 1944.

Nobile di sangue e calvinista di credo, Horthy inizia la propria carriera nell’esercito austroungarico, nella cui marina farà un cursus honorum di tutto rispetto, arrivando a ricoprire il grado di Contrammiraglio e comandante supremo della Imperial-regia Marina austroungarica. In seguito al primo conflitto mondiale Horthy capeggiò il blocco contro-rivoluzionario che contribuì alla caduta, con l’aiuto delle potenze alleate, della Repubblica dei Consigli di Béla Kun. Nel 1920 l’Ammiraglio, come veniva chiamato, venne “incoronato” reggente d’Ungheria, essendo il paese tornato alla monarchia, ma senza un re.

L’ammiraglio Horthy con Adolf Hitler

Nonostante l’Ungheria degli anni di Horthy non diventò mai una dittatura, almeno nella forma, essendo tanto il parlamento quanto il governo mai esautorati, il regime dell’Ammiraglio Horthy fu senz’ombra di dubbio autoritario. Esempi della sua politica si ritrovavano nell’Italia di Mussolini, che incontrò più volte, e nell’Austria di Dolfuss.

In ogni caso, l’Ungheria di Horthy fu quella delle prime leggi anti-ebraiche dell’Europa del ‘900, quella del Trattato di Trianon, firmato proprio dal Reggente, e dell’entrata in guerra al fianco della Germania nazista. Nel 1944, quando gli esiti del conflitto erano già piuttosto chiari, Horthy tentò di trovare una pace separata con i sovietici. Scoperto dai nazisti, venne arrestato, dimesso e obbligato a seguire le truppe del Reich in ritirata. Liberato nel 1945, partì per il Portogallo, dove rimase in esilio fino al giorno della sua morte, avvenuta il 9 febbraio 1957.

Panoramica del Museo Horthy

La figura di Horthy è senz’ombra di dubbio complessa ed ancora oggi al centro di dispute storiche e dibattiti politici. Un personaggio macchiatosi di crimini, ma ancora oggi amato ed ammirato da una parte della popolazione ungherese. Nel suo testamento, l’ex Reggente scrisse di non voler essere seppellito in Ungheria fino a quando l’ultimo soldato sovietico non avesse lasciato il suo paese. E così fu.

Torniamo quindi a Kenderes, paesino sonnolento dedito all’agricoltura. E’ il 4 settembre 1993, e oltre 10.000 persone, tra cui alcuni membri del governo, si riversano in questo villaggio di provincia. A quasi 50 anni dal suo esilio, infatti, Horthy sta tornando a casa. L’ammiraglio viene sepolto nella cripta di famiglia nel piccolo cimitero, dove oggi riposa insieme alla moglie, ai figli, ed ai suoi antenati.

Il loculo dell’ammiraglio è il terzo in alto a partire da destra

Ogni anno migliaia di ungheresi si riversano nel villaggio per rendere omaggio all’uomo che per più di due decenni resse le redini del paese. All’ingresso di Kenderes, il comune dà il benvenuto ai visitatori con una gigantografia dell’Ammiraglio. Poi, dei pannelli in giro per la città indicano i luoghi che non si possono mancare: il cimitero, il castello dove è nato, il museo, la chiesa calvinista e quella cattolica. Poi, tappa obbligatoria al parco a lui intitolato, dove sorge il monumento in memoria ai caduti della Prima guerra mondiale.

Insomma, se un tempo la cittadina sopravviveva grazie all’agricoltura, oggi è il turismo nostalgico ad avere la meglio. Un po’ come a Predappio, in Emilia-Romagna, luogo di sepoltura della famiglia Mussolini, anche a Kenderes tutto parla di Horthy. Non a caso, la cittadina ungherese è ufficialmente gemellata con Predappio dal 2003. Il “Tour di Horthy” ha inizio al museo, nel quale cartoline celebrative, oggetti, quadri, e modellini di navi da guerra fanno da padroni. Qua si può fare shopping di qualsiasi cosa riguardi l’Uomo di Kenderes: dal piatto per l’antipasto alla tazza per il caffè. Poi, una gentile signora vi accompagnerà per le quattro vie cittadine a vedere gli altri siti d’interesse.

Esterno della cripta della famiglia Horthy

Il castello dove Horthy è nato e dove abitava in estate, anche durante la reggenza, è oggi una scuola superiore. Ragazzini dai 13 ai 18 anni si aggirano per le aule del piano terreno tra fotografie e quadri dedicate all’Ammiraglio. Si possono visitare le stanze del fumoir, da pranzo, e anche la terrazza, che un tempo dava sull’orto e il campo da tennis, mentre oggi vi ha sede un triste campetto da calcio in asfalto.

Una delle stanze visitabili all’interno del castello Horthy, oggi scuola superiore

La tappa successiva di questo emozionante climax nostalgico è rappresentato infine dalla cripta della famiglia Horthy, che si trova nel cimitero: una piccola cappella neoclassica giallo canarino, protetta da una recinzione in ferro battutto. All’interno, sepolti a muro, si trovano l’Ammiraglio, sua moglie, i figli con i generi e le nuore, ed altri parenti, tra cui i nonni e i bisnonni. Sul lato in cui è sepolto Horthy vi sono fiori e bandiere. Nel giardinetto che separa il cancello e la cripta vi è una lapide funeraria in memoria del reggente, scritta sia in ungherese che in inglese.

Memoriale ai caduti della Prima guerra mondiale nel Parco Horthy

A due passi dal cimitero, infine, il Parco Horthy, al centro del quale si trova il memoriale ai caduti di Kenderes nella Prima guerra mondiale. Un monumento austero, non dissimile dai tanti che si trovano in giro per il paese ed anche fuori, tra cui in Italia.

Stanchi e affamati, terminiamo la nostra visita all’osteria che precede il cartello di benvenuto. Anche qua, senza alcuna sopresa, scopriamo che il marhapörkölt e il lecsó vengono serviti su tovagliette sulle quali le effigi del Reggente non mancano.

E così lasciamo Kenderes, città sonnolenta dedita ad Horthy, ed un tempo all’agricoltura.

Buon appetito con Miklos Horthy

 

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Foto: Nepszava, Christian Contro, Michele Migliori



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Foto: operencia.com