Venire assorbiti dalle illusioni ottiche di Victor Vasarely è molto facile o forse, è proprio inevitabile. Questi lavori sono nati nella scia della Optical Art, corrente artistica che si è sviluppata verso gli anni ’60 negli Stati Uniti e cui ricerca si è mossa intorno allo studio dell’illusione bidimensionale. Siete curiosi di sapere che cosa si cela dietro alle ricerche visuali- cinetiche di Vasarely? Lo scoprirete in questo articolo.

LE TAPPE DI UNA VITA: DA PÉCS A BUDAPEST, DA PARIGI A NEW YORK 

Correva l’anno 1906 e a Pécs nacque Győző Csiszár, il piccolo Vasarely. La sua vita proseguì tra studi commerciali e lezioni serali di disegno fino agli anni ’30, al principio di cui decise di iscriversi al Műhely (Workshop), una scuola di Budapest sul modello del Bauhaus in cui iniziò a dedicarsi alla grafica, al design ed al cinema e dove conobbe l’amore della sua vita, la designer Klára Spinner (1909–1991).

Da questo momento in poi inizierà a svilupparsi l’identità artistica di Vasarely per come noi oggi la conosciamo, attraverso un percorso in cui non poterono mancare i soggiorni in Francia e New York dove, sul finire del secolo esporrà al Museum of Modern Art – MoMa.

UN’ARTE INTELLETTUALE

Tra i primi lavori di Vasarely, Zebra (1937) per i suoi inganni ottici è considerato uno dei primi capolavori della Op Art. Osservate bene: l’artista ha utilizzato il pretesto del manto geometrico delle zebre per creare una prospettiva multi direzionale; le due figure prive di contorni sono definite da linee bianche che si fondono con lo sfondo nero, generando un senso di moto indefinito.

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Zebra, 1937, 52x60 cm

La ricerca visiva portata avanti da Vasarely è basata su un metodo scientifico. L’artista ha ragionato sull’abolizione della distinzione tra sensazioni reali e sensazioni illusorie –  ha considerato le forme geometriche come simboli spaziali, mentali, abituali e ha realizzato composizioni accuratamente studiate che sembrano sfondare il piano della rappresentazione con un effetto 3D.

L’illusione? È il risultato del peregrinare dello sguardo sull’immagine, che spostandosi da una parte all’altra percepisce movimenti illusori, come se il piano visivo fosse sottoposto a meccanismi non dichiarati.

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Victor Vasarely, Vega 200, 1968

Verso la metà del secolo, visione stereoscopica e percezione della profondità saranno gli elementi dello studio di Vasarely, a cui è dedicata l’opera letteraria Manifesto Giallo pubblicata nel 1955 anno in cui ci fu presso la Galerie Denise René di Parigi Le Mouvement, la prima grande mostra internazionale di arte cinetica dove Vasarely fu uno dei protagonisti.

IL BREVETTO DI…UN ALFABETO PLASTICO!

Le sorprese non sono finite. Nel 1959 Vasarely brevettò il suo Alfabeto Plastico. Di cosa si tratta? Pensate all’alfabeto, un codice composto da unità individuali che vengono assemblate per creare significati – riuscite ad immaginare un sistema analogo applicato al linguaggio artistico? Vasarely non solo lo immaginò ma ne fece una vera e propria teoria.

Prendendo come riferimento i concetti di cibernetica e la creazione di codici binari, definì delle unità plastiche che potessero essere ricreate facilmente attraverso le tecniche industriali – l’idea di base fu la moltiplicazione democratica di colore e forma, e la creazione di una bellezza pura e allo stesso tempo aggressiva data dall’associazione di forme elementari.

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Victor Vasarely, Orion Noir, 1963

L’EREDITÀ DI VASARELY IN UNGHERIA 

L’artista ha sempre mantenuto un forte legame con la sua terra d’origine. Nel corso della sua carriera si possono contare centinaia di donazioni personali a musei locali. Le sue opere si possono ammirare al Museo di Belle Arti di Budapest e ai musei a lui dedicati a Pécs e a Budapest.

Se volete invece immergervi in un’esperienza virtuale, potete scoprire ulteriori curiosità sulle opere geometriche smaltate nei laboratori di Pécs accedendo sul sito della acb Gallery di Budapest al cortometraggio ‘’ Katalin Kaserü – on Lantos and on enamel works of Pécs workshop”.



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Foto: vasarely. hu, artribune.com, ideelart.com, guiadasartes.com.br