Sulla punta nord-occidentale della collina del Castello, nella piazza a lui dedicata, Kapisztrán tér, antistante il Museo di Storia Militare (Hadtörténeti Intézet és Múzeum), si erge la statua di San Giovanni da Capestrano, sacerdote francescano nato a Capestrano in Abruzzo.

Vocazione tardiva che seguiva una promettente carriera politica improvvisamente interrotta per tramutarsi in lunghe peregrinazioni missionarie attraverso mezza Europa dell’epoca, con sforzi prolungati in diverse azioni politico-ecclesiastico-pastorali svolte con zelo di ministro apostolico. Gran carisma ed impeto passionale, si mosse quasi sempre su diretto incarico pontificio acquisendo altresì un ruolo di guida spiritual-militare. Famoso predicatore, teologo e persino inquisitore contro vari tentativi eretici e scismatici, in tarda età si guadagnò il soprannome di “Santo Soldato” quando nel 1456 all’età di 70 anni si ritrovò in prima linea a combattere contro l’impero ottomano invasore nel famoso Assedio di Belgrado sotto la guida militare del grande Hunyadi János.

Da studente a Perugia alla consacrazione ecclesiastica

Nato nel 1386 in quella che oggi è Capestrano (provincia dell’Aquila, Parco Naturale del Gran Sasso) da padre cavaliere di probabili origini germaniche (o forse francesi) sistematosi fin da giovane nell’area, venne mosso e sostenuto dalla madre negli studi giuridici fatti a Perugia dando subito prova di grandi capacità. Studente di valore in latino e versatissimo nell’Utroque Jure (diritto civile e canonico) in cui eccelleva, terminati gli studi intraprese una brillante carriera pubblica caratterizzata da una marcata integrità morale bruscamente interrotta pero’ da alcune burrascose vicende legate ai Malatesta.

Il breve periodo di imprigionamento che ne seguì favori un già latente processo di introspezione e sostanziale ripensamento della propria esistenza che culminò con l’abbandono di ogni ricchezza e status sociale per ricevere il diaconato nel 1416 e la definitiva consacrazione ecclesiastica avvenuta nel 1425. Entrato nell’ordine Francesano ebbe come mentore San Bernardino da Siena distinguendosi subito per un rigoroso ascetismo raggiunto attraverso perfetta obbedienza, rigorosa mortificazione ed una fervente devozione per la passione di Cristo che lo portarono rafforzare l’ordine prendendo le distanze dai piu’ mondani Conventuali.

Taumaturgo, predicatore instancabile, fanatizzatore di folle votato al martirio, incitatore di schiere armate che guidava marciando alla loro testa armato di croce e spada entrambe brandite con eguale enfatica gestualità, il Capistrano è personaggio di stampo medievale fino al midollo.

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La statua di San Giovanni da Capestrano a Budapest in piazza Kapisztrán.

Capistrano nel contesto europeo e la vittoria di Belgrado

Figura certamente controversa e di non facile catalogazione per certi odiosi atteggiamenti e forti prese di posizione che oggi non esiteremmo a qualificare come politically incorrect, egli fu comunque uomo del suo tempo pienamente inserito in quel contesto storico a cavallo tra il 1300 e il 1400 con la popolazione europea falcidiata dalla peste (causa della sua morte), lo Scisma Occidentale in pieno svolgimento, Inghilterra e Francia in guerra tra loro e le città-stato della penisola costantemente in conflitto.

Nella vittoriosa resistenza all’Assedio di Belgrado (luglio 1456), il Santo Soldato ebbe un ruolo chiave a fianco di Hunyadi per la sua azione di reclutamento e guida in combattimento delle popolazioni locali mobilizzate dalla sua enfatica retorica verbale sostanziata però da una credibilità personale guadagnata direttamente sul campo di battaglia.

Contro l’esercito ottomano superiore per numero e forte di diverse migliaia di uomini accampati davanti alla fortezza il Capistrano, da autentico personaggio medievale DOC, mosse coraggiosamente le proprie schiere avanzando nel santo nome di Cristo scritto a grandi lettere sullo stendardo che teneva alto davanti a se. La vittoria a Belgrado (nándorfehérvári diadal) a cui egli contribui decisivamente fermò di fatto l’avanzata ottomana verso l’Europa per circa 70 anni: la fortezza avrebbe continuato a proteggere l’Ungheria dagli attacchi ottomani fino alla sua definitiva caduta nel 1521, cinque anni prima di Mohács.

Lui invece morì pochi mesi dopo la battaglia, probabilmente di peste. Se la data della sua canonizzazione e’ controversa (1690 o 1724) sicuro è invece il giorno della sua ricorrenza spostato da Papa Paolo VI dal 28 marzo al 23 ottobre, giorno della sua morte. La straordinaria concidenza con l’importante festa nazionale ungherese ha giocoforza contribuito a far passare l’evento in secondo piano, quasi nel nel dimenticatoio. Oggi è soprattutto ricordato come santo patrono dei giuristi e dei cappellani militari.

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Foto: budavar.hu, wikipedia