Nella giornata di ieri una donna a volto coperto ha vandalizzato il busto dedicato all’ammiraglio Horthy a Budapest. Molte statue in America ed Europa hanno subito la stessa fine, pochi mesi fa anche quella di Montanelli a Milano. Questi atti contro le statue nascono in continuazione con il movimento Black Lives Matter che negli ultimi mesi ha sconvolto gli USA.

Miklós Horthy è una figura controversa della storia ungherese e la sua statua in piazza Libertà nel centro di Budapest è già stata vittima in passato di grandi discussioni e atti di vandalismo (qui info). Horthy ha retto il paese dal 1920 al 1944. Sono gli anni del Trianon, di un regime simil-fascista e della seconda guerra mondiale. Accusato dalla sinistra di essere il Mussolini ungherese, della responsabilità dell’entrata in guerra e della deportazione di migliaia di ebrei. Osannato dalla destra per aver recuperato alcuni territori persi con il Trianon, aver portato stabilità e “aiutato” gli ebrei di Budapest. Il dibattito storico è ampio, mentre la percezione pubblica della sua figura cambia a seconda dei venti politici che regnano nel paese. Innominabile durante il comunismo, oggi nella retorica dell’Ungheria di Orbán si è assistito a una ridefinizione della sua figura innalzata a “grande statista” e difensore della Patria. Il suo luogo natala, Kenderes, è anche diventato luogo di pellegrinaggio per i numerosi nostalgici.

La sua statua si trova a Budapest dal 2013 in uno spazio privato appartenente allaa Chiesa Presbiteriana e già dall’inaugurazione è stata teatro di contestazioni. Ieri la statua è stata colpita da una vernice rossa lanciata da una donna con volto coperto. La statua è stata prontamente pulita dal pastore Hegedűs e anche il sindaco Karácsony ha condannato l’atto. Qui si può vedere il video dell’accaduto:

 

 

La piazza non è nuova ad atti vandalici contro i monumenti. Negli scorsi mesi più volte è stato vandalizzato il monumento che ricorda la deportazione degli ebrei, distrutto da un deputato dall’estrema destra una mini-statua che raffigurava un copricapo sovietico, anni fa anche il monumento all’Armata rossa è stato teatro di danneggiamenti ad opera prima di nazionalisti di destra dopo di attivisti della sinistra anti-putin.

La memoria storica ungherese continua ad essere divisiva e occasione di scontro. In una città come Budapest dove fioriscono ad ogni angolo statue e monumenti in ricordo di situazioni storiche diverse ed antagoniste speriamo che atti vandalici come quello capitato ieri non si diffondano altrimenti l’intera città dovrebbe essere imbrattata.

 

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Foto: itthon.ma