Dando seguito agli interessanti articoli relativi alle origini etnografiche dei Secleri (Székelys) e al loro peso quale minoranza etnica attiva sia all’interno dell’Ungheria Storica che successivamente al 1920 (Trattato del Trianon) in territori esterni alla nuova Ungheria, vale qui la pena ricordare come durante il regno di Maria Teresa la comunità godesse di particolare considerazione al punto che nel 1762 venne istituito un Reggimento Ussari Secleri di Transilvania con il compito di presidiare le frontiere (11-ik Erdélyi Székely Határőr-Huszárezred / Székler Grenz-Husaren-Regiment).

Un riconoscimento che premiava il coraggio ed il valore dei Secleri, certamente di prestigio se si pensa che gli Ussari sono sempre stati un corpo d’elite in ogni esercito, non solo quello ungherese, per di più accresciuto dalla natura del compito assegnato: quello della protezione dei confini che traeva diretta origine storica dal medievale Sistema Difensivo delle Fortezze di Frontiera (Végvári Védelmi Rendszer) creato durante le campagne contro la Conquista Ottomana (Oszmán Hódítás) e mantenuto durante la loro Occupazione (Török Hódoltság).

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Rievocazione storica con Ussari

Fu quella una vera e propria epopea che fornì spunto ad alcune fra le più belle pagine della letteratura cavalleresca ungherese sulla quale si sono poi innestati anche mito e leggenda. Ad onor del vero, quello della difesa dei propri confini è sempre stato un argomento particolarmente sensibile per l’Ungheria, sia di allora che di quella odierna (mutatis mutandis ovviamente). In particolare, sin dai tempi re Béla IV e dell’Occupazione Mongola della meta’ del XIII Secolo (Tatárjárás), per poi proseguire contro la successiva invasione Ottomana quando l’Ungheria spontaneamente si eresse a difesa della propria integrita’ territoriale nonche’ a baluardo della minacciata Europa cristiana sviluppatasi fino ad allora attorno ai due Poteri Universali dell’Impero e del Papato.

In tempi di guerra il nuovo Reggimento si comportò valorosamente partecipando a tutte le campagne militari più importanti, dalle c.d. Guerre di Coalizione antinapoleoniche sino alla prima Guerra Mondiale passando per la Seconda e Terza Guerra di Indipendenza italiana. In particolare, il legame del Reggimento Ussari Secleri con l’Italia è rappresentato dal suo dislocamento operativo nella piazzaforte di Verona nel 1859, e successivamente in quelle Pordenone prima e Vicenza poi rispettivamente nel 1864 e ’66.

Storicamente, l’istituzione del Corpo degli Ussari va collocata in Europa Centrale  quali formazioni di cavalleria leggera distinte perciò da quelle pesanti dei Dragoni e Corazzieri, armate di sciabola e carabina (ed in questo distinte altresi dagli Ulani/Lanceri), caratterizzate da facilità di spostamento e manovrabilità da utilizzare soprattutto in schermaglie di disturbo ed azioni a sorpresa oltreche’ per rapide azioni di supporto a tenaglia.
L’Ungheria ha certamente giocato un ruolo chiave nella loro creazione se si pensa che molti termini relativi al Corpo sono di origine ungherese come ad esempio il famoso copricapo rigido con frontino, Shako (Csákó) anche nella versione a colbacco di pelliccia (Prémes Csákó).

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Ussaro con Shako

Inoltre, pare che il termine Ussari derivi dalle formazioni tardo-medievali già utilizzate da re Mattia Corvino (Corvin Mátyás, 1443-1490) reclutate (Toborzott) allora sulla base di un rapporto legato all’ordinamento fondiario dell’epoca: husz, venti in ungherese, mentre ár corrispondeva ad un’unità di misura agraria simile all’acro. Di conseguenza pare che che gli Ussari siano così chiamati dalla forma di prelievo militare introdotta dopo il 1458, in base alla quale ogni proprietario terriero con almeno venti acri fosse tenuto a fornire a proprie spese un soldato montato ed attrezzato all’esercito del reale (Huszár Toborzás).

Sul valore militare degli Ussari Secleri di Transilvania c’è poi un significativo aneddoto riferito ad un aspro scontro avvenuto a Vicenza nell’estate del 1866 quando un plotone di trenta Ussari reggimentali comandati dal tenente Krisztiány riusci, dopo svariate ore di scontri ed in condizioni di inferiorità numerica, a penetrare la resistenza Italiana che alla fine però ebbe la meglio. Krisztiány stesso stava per essere passato per le armi quando il generale Nino Bixio, presente sul posto, improvvisamente ordinò la restituzione della spada al tenente nemico da lui giudicato meritevole di rispetto ed onore per il valore dimostrato in battaglia.

Durante la Prima Guerra Mondiale il Reggimento venne inquadrato come unità mobile Ussari all’interno di una divisione e poi sciolto con la fine del conflitto nel 1918. Dopo il Trianon venne ricostituito come parte integrante del nuovo Esercito Nazionale Ungherese e dislocato a Kesztely dove venne definitivamente soppresso nel 1921. Oggi a Budapest esiste una statua equestre dedicata al Reggimento collocata sullo slargo di un bastione presente nel muro perimetrale occidentale della Collina del Castello (Budai Vár) lungo la passeggiata Arpad Toth (Tóth Árpád sétány).



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Foto: szekelyhuszar.hu, budaihonvedek.hu