Articolo di Devid Loss

 

In queste settimane di reclusione forzata, tra le varie iniziative che si susseguono in Italia, anche l’Istituto Luce-Cinecittà ha aderito alla campagna #IoRestoaCasa. L’ha fatto mettendo gratuitamente a disposizione il suo incredibile archivio storico, tra i più ricchi al mondo, che conserva la memoria audiovisiva dell’Italia, ma non solo, a partire dallo scorso secolo. Parliamo di una raccolta di oltre 77.000 video e più di 400.000 fotografie ai quali sono stati aggiungi per l’occasione 300 documentari muti, mai visti prima, realizzati tra il 1927 ed il 1931. Navigando tra i meandri dell’archivio scopriamo anche un’invidiabile collezione di reperti audiovisivi che ci portano alla scoperta dell’Ungheria e delle sue vicende, viste con le lenti degli operatori italiani.

Le prime cronache che troviamo sul paese ungherese risalgono al 1928. Video muti raccontano eventi quali il Danubio ghiacciato, “Il Cardinal Seredi nuovo primate di Ungheria” ed il ritrovamento di una necropoli. Anche se privi di audio, le riprese non mancano di contenuti e ritratti di vita quotidiana come un matrimonio aristocratico, scene di caccia alla volpe o l’elezione di Miss Ungheria del 1931.

Le notizie sull’Ungheria erano introdotte da un cartello con la Corona di Santo Stefano stilizzata sullo sfondo.

A partire dall’anno successivo abbiamo a disposizione il sonoro con un’interessante varietà di argomentri. Si parla di sport, tradizioni, cerimonie religiose ed istituzionali, ma anche d’industria, economia, agricoltura, arte, cultura. Ci si può imbattere ne “L’insegnamento di una nuova calligrafia nelle scuole ungheresi” o nel bizzarro concorso del barbiere più veloce (“Il rasoio piú veloce” anno 1936 – spoiler: incredibile il tempo del vincitore!) tenutosi nella capitale.

L’Istituto LUCE (L’Unione Cinematografica Educativa) nasce nel 1924 durante il ventennio fascista. Usato dal Regime come strumento di propaganda, è anche la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo. Il suo archivio è talmente vasto che possiamo trovare documenti non solo legati a Budapest ma anche ad altre zone dell’Ungheria. Tra gli altri ci sono riferimenti alla campagana magiara segnata dalle alluvioni, l’inagurazione del nuovo stadio di Debracen, le regate sul Balaton ed il curioso “Una delle mete preferite dai turisti in Ungheria è la Ruszta di Bugac, terra romantica e ospitale” che, agli occhi del giorno d’oggi fa sorridere.

Di notevole interesse per l’impresa porta a termine anche “L’eccezionale viaggio in motocicletta di due turisti ungheresi intorno al mondo” dell’agosto 1936.

I filmati sono tutti di breve durata, solitamente non oltre il minuto, ed erano originarimente contenuti in cinegiornali che raccoglievano le notizie provenienti da oltre confine.

Non mancano nemmeno contributi registrati sul suolo italiano che riguardano l’Ungheria come la vittoria della nazionale di calcio Italiana contro i magiari per  4 a 2 (Milano nel 1932), o la presentazione dell’accademia ungherse di Palazzo Falconieri a Roma del 1933

Restando negli anni 30 è possibile rivedere la visita ufficiale del Re d’Italia, Vittorio Emanuele III che, arrivato in Treno alla stazione di Keleti soggiornò al palazzo reale di Buda. Correva l’anno 1937 e ad accoglierlo c’era l’ammiraglio Horty, il quale l’anno prima, in compagnia della moglie, aveva innaugurato l’Istituto Italiano di Cultura. Evento anche questo immortalato dalle cineprese Luce.

Dopo la seconda guerra mondiale è possible ripercorrere sia i fatti storici legati alla rivoluzione del 1956, sia l’Ungheria che cambiava con l’arrivo dell’industrializzazione. In questo ambito è consigliato il filmato del 1972 “Ungheria – Antico e moderno stentano ovunque a convivere”. Strappa invece un sorriso “Ungheria. Aperto un ristorante italiano a Budapest” in cui il narratore, con piccata ironia, commenta la versione locale del bel Paese.

Viaggiare tra i contenuti messi a disposzione dell’archivio Luce ci permette di fare un salto indietro nel tempo e scoprire non solo un’Ungheria che fù, ma anche come veniva presentata ai nostri connazionali nelle sale cinematografiche dell’epoca. Va ricordato anche che l’Istituto Luce – Cinecittà fa parte del prestigioso Memory of the World dell’Unesco proprio per la sua inimitabile collezione di filmati che riguardano non solo l’italia ma che si spingono ben oltre i confini nazionali.

A questo link potete consultare una selezione di filmati legati all’Ungheria da dove costruire poi il vostro percorso di espolazione personale. Buona visione.

 

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Foto: Archivio Luce