Il colosso AirBnb rischia di essere sottoposto a forti restrizioni in Ungheria, almeno per quanto riguarda la Capitale: sia il Governo che la Giunta Municipale di Budapest concordano sulla necessitá di una maggiore regolamentazione degli affitti in capo ai privati, per contrastare l’evasione fiscale e la concorrenza sleale.

Il Governo ha incaricato l’Agenzia Nazionale del Turismo di rivedere le condizioni degli affitti a breve termine, in primo luogo per supportare il settore alberghiero, gravemente colpito a seguito del diffondersi del Coronavirus, in secondo luogo per assicurare che AirBnb operi sotto le stesse condizioni fiscali e legali degli alberghi registrati.

Anche la Giunta Municipale concorda sulle restrizioni degli affitti a breve termine, in quanto possono essere considerati come la causa scatenante del caro-affitti che ha colpito la Capitale negli ultimi anni, influendo anche sul mercato immobiliare che ha visto lievitare i prezzi di acquisto degli appartamenti.

Airbnb

Concentrazione di AirBnb nel VI distretto

Secondo Támas Flesch, presidente dell’Associazione MSZÉSZ che fa capo al settore turistico ungherese, non si arriverebbe a una cancellazione totale di AirBnb, ma di limiti temporali sulla durata degli affitti, come é giá successo a Parigi, Londra e Amsterdam. A Budapest la durata massima potrebbe ammontare a 120 giorni.

A seguito di un’indagine dello scorso anno da parte del sito immobiliare ingatlan.com é emerso come i prezzi degli affitti a lungo termine fossero stati influenzati da quelli a breve termine, soprattutto nei distretti piú gentrificati: affittare un appartamento a Budapest non sarebbe stato meno caro che a Vienna.

D’altro canto, Ádám Ribarics, Presidente della Budapest Residence, associazione di privati che operano nel settore degli affitti, con oltre duemila AirBnb in gestione, in una recente intervista a 24.hu ha discusso di come queste restrizioni non faranno altro che riversare i loro effetti non solo sui turisti, ma anche su molti giovani che scelgono il noto portale di affitti e che non si riverseranno negli hotel a seguito delle future restrizioni.

Inoltre, Ribarics sostiene che quello dei 120 giorni sarebbe un limite temporale troppo breve per ricavare un profitto: ognuno potrebbe affittare il proprio appartamento a breve e lungo termine e questo potrebbe creare un sovraffollamento nel mercato oltre che incentivare il mercato nero.

 

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Foto: Airdna.co, Budapestbylocals