Questa sera alle 20 il premier Viktor Orbán si è rivolto direttamente alla nazione ungherese. La seconda ondata del coronavirus ha colpito duramente i paesi dell’Europa centro-orientale e in particolar modo l’Ungheria. Giorno dopo giorno si registrano nuovi picchi di contagiati. Oggi in Ungheria più di 6.000 persone sono “contagiati attivi”, ovvero hanno avuto un tampone positivo. Si attende un autunno difficile dal punto di vista sanitario, con le scuole che hanno riaperto da più di dieci giorni e che evidenziano già diverse problematiche, mentre i confini sono chiusi dal primo settembre per un mese, ma probabilmente la chiusura agli stranieri verrà prolungata.

Il primo ministro ungherese ha dichiarato che l’Ungheria è pronta ad affrontare la seconda ondata e che il sistema sanitario magiaro è stato organizzato per far fronte alle necessità.

Queste le dichiarazioni principali:

  • “Nella seconda ondata non è da concentrarsi sul numero dei contagiati ma sul numero dei decessi
  • “Oggi il sistema sanitario mondiale è più pronto perchè conosciamo meglio il virus rispetto alla primavera. E’ più facile quindi la gestione dell’emergenza”
  • Per Orbán grazie alla consultazione nazionale effettuata nei mesi scorsi il governo conosce bene quello che i cittadini ungheresi chiedono al governo. 1 milione e 800 mila cittadini hanno risposto al questionario inviato dal governo a casa e quelle saranno le linee guida che seguirà il governo.
  • Oggi sono molto più tranquillo di come ero a marzo”
  • Il primo ministro ha sottolineato che nelle risposte alla consultazione nazionale i cittadini ungheresi hanno risposto di non volere che il paese torni in lockdown. Quindi da questo punto di vista il governo farà il possibile per non tornare a bloccare il paese. Non si tornerà alla didattica online, non si tornerà alle limitazioni di movimento. Non tutto sarà come prima, però si cercherà di vivere più normalmente questa seconda ondata.
  • In particolare è importante seguire alcune semplici regole: lavarsi le mani, mantenere la distanza, se si sta male non uscire di casa, usare la mascherina nei luoghi in cui è obbligatorio usarla.
  • La questione principale è difendere gli anziani, fino a che questo si riuscirà a fare non ci sarà alcuna chiusura delle scuole. Il premier ha ripetuto: “Faremo di tutto per non chiudere le scuole”
  • Dal punto di vista economico è fondamentale difendere i posti di lavoro. Secondo il premier è stata mantenuta la promessa effettuata in primavera di aver difeso tutti i posti di lavoro. C’è solo un problema e riguarda il settore turistico di Budapest. Secondo il premier il turismo internazionale non ritornerà neanche nel 2021 a livelli come gli anni precedenti.
  • Dal primo ottobre il governo creerà un nuovo ministero per la difesa della famiglia.
  • Budapest dal punto di vista turistico ed economico è la zona più colpita. A detta del premier bisogna creare un programma speciale.
  • Durante la crisi si è rafforzata la cooperazione con i paesi di Visegrad. Per il premier è un fatto positivo, dovuto al fatto che questi paesi si conosco meglio, hanno interessi in comune e comunicano in maniera costante. E’ quindi un bene che si sia rafforzata questa cooperazione. I governi di questi paesi hanno inoltre per il premier un obiettivo comune quello di aiutare le famiglie del proprio paese, questo li unisci in maniera forte.
  • Il premier si è poi soffermato sul problema delle migrazioni dichiarando: “Noi ungheresi non vogliamo migranti, non vogliamo mischiarci con altri, vogliamo difendere la civilizzazione cristiana ungherese”. Al contrario per il premier ungherese la Germania e altri grandi paesi difenderanno nei prossimi anni l’arrivo in Europa di grandi ondate migratorie.



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Foto di copertina: M1