Peggiorano giorno dopo giorno i dati riguardanti i contagi di coronavirus in Ungheria. Oggi, 12 settembre, sono 916 i nuovi contagiati, nuovo record per il paese magiaro. La chiusura dei confini non sembra abbia rallentato la diffusione del virus che si trova già nel paese.

Il maggior numero di casi è sicuramente da attribuire anche al maggior numero di test che vengono effettuati, ormai quasi stabilmente si superano i 10.000 test al giorno con una incidenza di positività che varia dal 4 al 6%, numeri piuttosto alti specie se considerati rispetto alla prima ondata che aveva colpito in maniera lieve l’Ungheria. Il maggior numero di test si deve anche al fatto che ora per entrare nel paese è obbligatorio effettuare test anti-covid. Per informazioni su come entrare in Ungheria: clicca qui.

Difficile la situazione nelle scuole

In numerose scuole del paese si sono registrati i primi contagi di coronavirus. Alcune scuole hanno chiuso immediatamente, altre hanno trasferito la didattica online come già avvenuto a marzo, altre invece hanno continuato normalmente isolando in quarantena solo gli studenti positivi ai test. In molti criticano la mancanza di un protocollo comune nelle scuole.

Nuovi casi di coronavirus in Ungheria:

I casi attivi nel paese:

E’ chiara l’impennata degli ultimi giorni che preoccupa non poco le autorità. Anche per questo sono state introdotte nuove misure per fermare il contagio in particolar modo a Budapest. Il premier Orbán ha più volte ribadito che la seconda ondata troverà il paese pronto all’emergenza e che non è prevista nessuna misura di lockdown.

All’aumentare veloce dei nuovi contagiati non sono ancora aumentati parimenti il numero di persone ospedalizzate e con assistenza respiratoria, nonostante questo è possibile vedere un aumento dei casi. In dieci giorni il numero di pazienti con respirazione assistita (sotto in verde) in Ungheria è passato da 7 a 12. Sempre in dieci giorni il numero di ospedalizzati (sotto in rosso) è passato da 98 a 259. Numeri per ora molto più bassi di quelli registrati ad aprile quando il numero dei casi attivi registrati era molto inferiore. In proporzione quindi per ora all’aumentare del contagio i casi gravi da trattare in ospedale sembrano essere molto minori rispetto a quelli della prima ondata.

Persone con respirazione assistita e ospedalizzati:



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Foto di copertina: koronavirus.gov

Fonti dati: worldometers.com, pandemia.hu