Erzsébet Báthory, meglio conosciuta come la “Contessa Dracula” oppure la “Contessa Sanguinaria”, fu un’assassina seriale nonché nobile ungherese, nata nel 1560 a Nyírbátor (Ungheria nordorientale), all’interno di una famiglia molto particolare. Infatti, la famiglia Báthory si caratterizzava per le relazioni incestuose, che risultarono in diverse malattie mentali nei membri della famiglia, ed Erzsébet non ne fu eccezione. Oltre ai segni di squilibrio che cominciò a dare fin da bambina, la Contessa fu anche esposta a scene violente durante la sua infanzia. Ma fu veramente colpevole? Vediamo un po’ i fatti.

Erzsébet Báthory: da mamma a assassina

Come tante altre donne nobili dell’epoca, Erzsébet si sposò molto giovane nel 1585, all’età di 15 anni, con il Conte Férenc Nádasdy. Báthory ebbe 5 figli con il Conte, dei quali solamente 3 sopravvissero. Purtroppo, il Conte venne a mancare molto presto (nel 1604), lasciando tutte le sue proprietà a Báthory. Questo fatto potrebbe sembrare irrilevante per la storia della Contessa, ma vedremo più avanti.

bathory erzsebet

La contessa Báthory 

In seguito alla morte del marito, iniziarono a circolare le voci sui crimini commessi dalla contessa. Secondo alcuni testimoni, la contessa arrivò a mietere fino a 650 vittime. Tra serve e nobildonne, “la Dracula” assassinava con una certa creatività. Bagni nel ghiaccio, corpi immersi nel miele, nasi e labbra tagliati… insomma, i suoi metodi di tortura non avevano precedenti. C’è anche chi dice che la Contessa si facesse il bagno nel sangue delle sue vittime per “riconquistare la giovinezza perduta”.

Nessuna coincidenza: se pensate che la storia della Contessa Báthory assomigli a quella del Conte Dracula, non vi sbagliate. Infatti, si pensa che la storia della contessa sia stata una fonte d’ispirazione per l’autore del celebre romanzo horror.

Il processo contro la “contessa sanguinaria”

In ogni caso, le torture della Contesa terminarono nel 1610, quando il Conte György Thurzó, che si occupava degli affari giudiziari nel regno ungherese, iniziò ad indagare i crimini attribuiti alla Báthory. Dopo i procedimenti davanti alla corte, la Contessa venne condannata all’isolamento all’interno del castello di Čachtice, Csejte in ungherese, (oggi in Slovacchia) in quanto, essendo nobile, non poteva essere di fatto condannata. La Contessa rimase in una cella del castello fino alla sua morte avvenuta il 21 agosto del 1614. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, ma questo ormai fa parte del personaggio. 

Il castello di Csejte (Čachtice, in Slovacchia) dove la contessa visse e fu imprigionata

Serial killer o montatura?

I testimoni e le prove dei crimini della Báthory lasciano comunque grandi dubbi. Quello che però è indubitabile, è il fatto che dopo la morte del marito la Contessa ebbe tra le mani un grande patrimonio, che all’epoca poteva passare ad altri membri della famiglia unicamente con l’imprigionamento del proprietario. Infatti, i generi erano a conoscenza di questo fatto prima dell’arresto della Contessa. In più, negli anni precedenti all’arresto della Báthory, suo nipote Gábor Báthory venne eletto Principe di Transilvania, e questo non venne molto apprezzato da Thurzó, autore dell’arresto della contessa.

Insomma, tanti furono i fatti, e magari anche le vittime della Contessa, ma fino ad oggi non sappiamo con certezza se i crimini a lei attribuiti siano effettivamente accaduti, almeno per quanto riguarda i grandi numeri e i creativi metodi di tortura. Quello che però è sicuro è che la sua storia rimarrà per sempre parte del folclore ungherese.



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Foto: Film Daily, Cultura.hu, Wikipedia, histroytoday.com, isaacmeyer