6.495 nuovi contagiati da coronavirus in un giorno. In proporzione è come se in Italia ce ne fossero 39.000 (ieri erano 32.000 in Italia).

93 morti in un giorno. In proporzione come se in Italia ce ne fossero 560 (ieri erano 546 in Italia). 

569 persone in respirazione assistita, durante la prima ondata erano al massimo 82.

7.013 persone in ospedale, durante la prima ondata erano al massimo 1.027.

Questi i numeri della situazione che sta vivendo l’Ungheria. Se a primavera il paese è stato uno dei meno colpiti dalla pandemia, oggi risulta essere uno dei peggiori in Europa sia in termini di contagi che di decessi superando anche la situazione italiana. Considerando gli ultimi 14 giorni l’Ungheria è terza in Europa per numeri di decessi in rapporto alla popolazione, 13,1 per 100.000 abitanti. Solo Rep.Ceca e Belgio la superano. 

mappa casi europa

Numero di casi negli ultimi 13 giorni per 100.000 abitanti. Fonte: ecdc

La situazione rispetto alla prima ondata di coronavirus

Tramite questi grafici è ben visibile la situazione molto più grave che vive il paese rispetto a primavera. Un numero di ospedalizzati che mette estremamente sotto pressione gli istituti sanitari. Non solo per quanto riguarda i pazienti contagiati da coronavirus, ma in particolare per tutti gli altri pazienti che necessitano di cure. Oggi gran parte del personale sanitario ungherese è occupato con l’emergenza coronavirus, non potendosi quindi dedicare agli altri pazienti. 

Ancora un mese fa il premier Orbán in una intervista a Bruxelles poteva vantarsi di come in Ungheria in proporzione alla popolazione si registrino meno morti che in Germania. Un mese fa in Ungheria morivano 115 persone ogni 1 milione di abitanti, in Germania 116. Oggi in Germania sono 151 mentre in Ungheria 331. In meno di un mese l’Ungheria ha doppiato la Germania. Un dato che più che la diffusione del virus preoccupa per la qualità del servizio sanitario e la sua capacità di fare fronte alla situazione.

Numero di nuovi casi giornalieri di coronavirus in Ungheria:

nuovi casi

Fonte: worldometers

 

Numero di decessi giornalieri in Ungheria:

decessi covid

Fonte: worldometers

 

Perchè l’Ungheria si trova in questa situazione?

I numeri testimoniano come l’Ungheria si sia trovata impreparata di fronte alla seconda ondata e come non abbia saputo gestire con le dovute tempistiche la grave situazione che si stava avvicinando. L’Ungheria in questo è in buona compagnia, numerosi sono i paesi che stanno soffrendo per l’impennata dei casi. Ma vediamo in dettaglio cosa non ha funzionato in Ungheria. 

Confini chiusi e stadi aperti: una politica che non ha funzionato

Il paese è stato uno dei primi a chiudere i confini, verso tutti i paesi. La chiusura più netta rispetto a tutti i membri UE. Una misura che però a posteriori possiamo dire non è servita a niente se non a rendere difficile il movimento delle persone. Durante la prima ondata la chiusura dei confini poteva avere un senso visto che il virus era poco presente nel territorio nazionale, ma chiudere i confini quando il virus è ben radicato non ha avuto esiti positivi, anzi una tipica situazione in cui si è chiusa la stalla quando i buoi erano già scappati, o meglio entrati in questo caso.

Non solo, l’Ungheria ha inizialmente chiuso a tutti i confini, ma poi ha lasciato alcune eccezioni alle persone dei paesi di Visegrad. Misure non molto felice, visto che la Rep.Ceca e la Polonia sono fra i paesi più colpiti da questa seconda ondata.  

Al contrario l’Ungheria è stato uno degli ultimi paesi a tenere gli stadi aperti, senza alcuna limitazione di capienza nella massima serie. Nella seria A ungherese migliaia, anche decine di migliaia, di persone assistevano fino a qualche giorno fa ai match con misure di prevenzione che spesso venivano eluse. Anche in Champions League durante la partita con la Juventus migliaia erano gli ultras ungheresi senza mascherina uno a fianco all’altro. L’apertura degli stadi può avere avuto un impatto sulla situazione attuale. 

Scuola aperta e senza protocollo di sicurezza

Uno dei punti cardine della politica del governo ungherese di contenimento del covid è stato “Non chiuderemo le scuole, non torneremo al lockdown”. Questo in realtà è superato dai fatti, infatti dall’11 novembre sono tornate in vigore misure restrittive e sebbene il paese non sia in lockdown, la chiusura delle scuole e il coprifuoco alle 20.00 incidono in maniera forte sulla società ungherese. 

Le scuole in particolare non sono state preparate per l’eventualità di una seconda ondata. A parte l’utilizzo obbligatorio della mascherina solo nei corridoi e il posizionamento di rilevatori della temperatura all’entrata degli istituti scolastici poco è stato fatto. Classi, ore di lezione e spostamenti sui mezzi pubblici sono rimasti sostanzialmente uguali per gli studenti. E sono proprio le scuole uno dei grandi strumenti di propagazione del virus. Gli studenti si infettano in classe e poi portano il virus a casa. Inoltre in Ungheria si contano anche numerosi decessi tra i professori. 

La mancanza di un protocollo chiaro e nazionale sulle scuole insieme alla totale mancanza di investimenti in sicurezza ha prodotto risultati negativi. Alcune scuole o classi hanno chiuso mettendosi in quarantena, altre hanno continuato normalmente nonostante la presenza di casi di coronavirus tra gli studenti fino all’11 novembre, quando il governo ha deciso di passare alla didattica online per tutte le scuole superiori, forse troppo in ritardo.

Test: in aumento ma sempre pochi

Il 15 novembre sono stati effettuati più di 28.000 test, nuovo record per l’Ungheria. Un numero importante, però molto inferiore a quello che dovrebbe essere secondo l’OMS per il quale il numero dei positivi ai test in percentuale non deve superare il 5%. Invece in Ungheria il 9 e 10 novembre questo numero ha superato il 30%. 

A nord dell’Ungheria la Slovacchia ha iniziato una fase di test di massa che hanno riguardato quasi tutta la popolazione. Grazie a questo importante sforzo Bratislava è riuscita a tracciare e isolare i contagiati, diminuendo sensibilmente la curva dei nuovi contagi. 

Il numero di test anti coronavirus per giorno in Ungheria:

numero test

Numero di test per giorno. Fonte: pandemia.hu

Numero di test positivi in percentuale per giorno in Ungheria:

test positivi

Numero di test positivi al giorno. Fonte: pandemia

 



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