Diva del cinema ungherese

L’8 dicembre 1910 fa nasceva Katalin Karády (Budapest, 8 dicembre 1910 – New York, 8 febbraio 1990). Attrice e cantante, settima figlia della numerosa famiglia Kanczler, cresciuta a Kőbánya, nella periferia della capitale ungherese, riesce grazie ad una organizzazione caritatevole a studiare in Svizzera e nei Paesi Bassi.

Intorno ai trent’anni inizia per lei una carriera nel mondo dello spettacolo, in particolare nella musica e nel cinema, di cui diviene una stella come “Marlene Dietrich magiara” a partire dal grande successo cinematografico con il film “Halálos tavasz” (Primavera di morte, 1939).
 

Da diva a persona non grata

Man mano che la situazione politica in Ungheria e le vicende belliche internazionali precipitano, da diva Katalin Karády diventa persona non grata, sempre più isolata, poi messa all’indice per le sue posizioni politiche “non conformi”: alla radio non possono più essere passate le sue canzoni, nei cinema i suoi film vengono ritirati. Le poche fonti che la riguardano, la vogliono impegnata in un processo a causa dei tentativi fatti (non meglio chiariti) per far rientrare a Budapest György G. Dénes aka “Zsüti” (1915-2001, G. per Guttman, poi magiarizzato in Gém).
 
Quest’ultimo era autore delle sue canzoni ed è stato il brillante protagonista del mondo dello spettacolo ungherese soprattutto come compositore (anche di molte colonne cinematografiche e di operette e musical), allora come fino alla fine della sua vita. “Zsüti” era stato inviato in quanto ebreo al “lavoro obbligatorio” (munkaszolgálat) sul fronte russo. Secondo altre fonti, verrà salvato una prima volta dal munkaszolgálat al fronte russo grazie all’intervento di István Ujszászy (citato anche come Újszászy, 1894-1948?), generale dell’esercito ungherese, amante di Katalin Karády.
 
Dopo l’occupazione nazista dell’Ungheria, nel 1944 l’attrice viene arrestata e imprigionata per tre mesi dalla Gestapo. Sarà torturata insieme a Ujszászy (che operava come agente del controspionaggio per le forze alleate contro la Germania).
 

Giusta tra le Nazioni e emigrazione

Il riconoscimento postumo ricevuto nel 2004 dallo Yad Vashem come Giusta tra le Nazioni ha arricchito la sua biografia di un elemento all’epoca noto a pochi: liberata dalla prigionia della Gestapo, salverà un gruppo di bambini ungheresi dalla morte certa con un colpo di pistola e un tuffo definitivo nel Danubio, riscattando la loro vita con i propri gioielli e nascondendoli in un appartamento fino alla fine della guerra.
 
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Katalin Karády girerà un solo film e, dopo l’ “anno della svolta” (1948) e l’instaurazione del regime comunista in Ungheria, nel 1951 deciderà di emigrare. Va prima in Brasile, per poi stabilirsi definitivamente a New York, dove lavorerà in un negozio di cappelli e svolgerà altri lavori nell’ambito del commercio.
Tornerà in Ungheria solo per essere sepolta nel Cimitero Kerepesi (il Cimitero monumentale nazionale di viale Fiume) di Budapest.
 

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Articolo di Cinzia Franchi



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Foto: hungarytoday