La storia di Sóskút

Sóskút è un piccolo paese della contea di Pest, a soli 25 km a ovest dalla capitale Budapest. La caratteristica geologica del territorio ha favorito nei secoli la tradizione estrattiva delle cave. Già durante l’occupazione ottomana, Sóskút inizia a svilupparsi e con le pietre delle cave vengono erette le moschee nelle città circostanti. Attirati dalle opportunità di lavoro, nel Settecento vi si trasferiscono numerosi tedeschi e slovacchi.

Dopo un secolo, a metà dell’Ottocento, sono invece diverse famiglie italiane di scalpellini a stabilirsi in questo paesino. Tra loro c’è la famiglia Andreetti che arriva dalla regione dei laghi del Nord Italia e più precisamente da Laino, nella provincia di Como. La zona lombarda è storicamente patria dei Maestri comacini che si sono affermati nel tempo come architetti, muratori, scalpellini, stuccatori e artisti vari.

L’attività di estrazione nelle cave a Sóskút risale a più di quattrocento anni fa, ma si afferma a metà Ottocento quando in Ungheria il consolidamento economico e sociale porta ad una significativa crescita e alla realizzazione di importanti costruzioni. A tale scopo si utilizza un’enorme quantità di pietre e buona parte proviene proprio da Sóskút. Si può tranquillamente affermare che alla fine del Diciannovesimo secolo Sóskút è il centro nazionale di estrazione del calcare sarmato. I gestori e i proprietari di queste cave sono proprio gli Andreetti. I membri della famiglia, fedeli alle loro origini, si dimostrano anche ottimi maestri scalpellini.

Sóskút paesaggio

Il paesaggio di Sóskút. Foto: soskut.hu

Le opere degli Andreetti 

Anselm Andreetti, nato ancora in Italia, nel 1870 apre un’attività di scalpellino a Krisztinaváros, oggi tra il I. e il XII. distretto di Budapest. Partecipa alla commessa di importanti monumenti e costruzioni, per esempio l’ex Palazzo della Borsa in piazza Szabadság, successivamente sede della Televisione di Stato Ungherese, e il Teatro dell’Opera di via Andrássy. È tra i maestri scalpellini del Museo di Belle Arti e raggiunge l’apice della sua carriera assieme a Ferenc Mikula realizzando il sarcofago in marmo bianco contenente i resti di Ferenc Rákóczi II, Ilona Zrínyi e József Rákóczi nella città di Kassa, oggi in Slovacchia.

A lasciare il segno più significativo nella realtà ungherese è però il figlio del gemello di Anselm, Károly Andreetti, nato in Ungheria nel 1878. Fedele alle sue radici, diventa un architetto di grande fama. Ma non dimentica il suo paese di nascita Sóskút dove realizza il palazzo del municipio e la più moderna scuola di tutta la contea di Pest dell’inizio Novecento.

Károly Andreetti prende parte anche alla Prima Guerra Mondiale e trascorre quattro anni al fronte. Come architetto, è membro di molte associazioni di categoria e partecipa alla vita culturale della capitale. Ma non solo. Su invito dell’allora direttore artistico Pál Szinyei-Merse, diventa prima professore e poi rettore dell’Accademia Ungherese di Belle Arti. Per trent’anni insegna e trasmette alle nuove generazioni la bellezza dell’arte e dell’architettura.

Sóskút scuola

La scuola di Sóskút progettata da Károly Andreetti. Foto: iskola.soskut.hu

Da Sóskút al Parlamento 

Nella carriera di Károly Andreetti il momento più importante è senz’altro quello politico. Nel 1931 viene eletto deputato parlamentare nella circoscrizione di Vál. Nei suoi contributi parlamentari, Károly Andreetti esprime sostegno all’istruzione e alle arti. Si fa portavoce degli interessi dell’arte e degli artisti in un’epoca in cui le belle arti non rientrano ancora nell’ambito delle scienze umanistiche. Durante le discussioni sulla riforma della scuola, delle materie scolastiche e dei libri scolastici si distingue anche per la competenza e la comprensione professionale dell’argomento. Nel 1938 entra a far parte della Camera Alta del Parlamento.

A causa dell’età avanzata non viene arruolato nella Seconda Guerra Mondiale. Durante il conflitto bellico deve affrontare la completa distruzione della casa di Sóskút e il bombardamento dell’appartamento di Budapest. Come se non bastasse, al termine della guerra viene privato di tutti i suoi beni. Ricostruisce tutto da zero ed in qualità di consulente architetto contribuisce al recupero del quartiere del Palazzo Reale di Budapest.

Dal 1995 la scuola elementare e media con indirizzo artistico di Sóskút porta il suo nome.

Károly Andreetti

Targa commemorativa davanti alla scuola di Sóskút. Foto: antiqua.hu

La storia della famiglia Andreetti è un esempio di integrazione, di capacità e spirito imprenditoriale e, non ultima, di sensibilità sociale. La creatività e l’artigianato italiani continuano a vivere in Ungheria nelle opere e nel ricordo collettivo.



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Foto di copertina: soskut.hu