Vivere in Ungheria è sempre più costoso, secondo gli ultimi dati dell’Eurostat. Eppure, a una più attenta analisi, emergono delle discrepanze: infatti, pur avendo osservato un aumento quasi del doppio nel prezzo degli immobili in vendita, la maggior parte degli ungheresi vive in una casa di proprietà; di contro, invece, gli stipendi sono fra i più bassi dell’Unione europea, aggravati anche da tassazioni elevate.

In Ungheria, un aumento pari al 118%

In generale, nell’Ue, dopo un abbassamento dei prezzi nel 2011 e nel 2013, i costi sia degli affitti che delle compravendite sono aumentati in maniera stabile di anno in anno, fino all’ultimo trimestre del 2021 quando gli affitti sono cresciuti del 16% mentre i prezzi di case e appartamenti del 39%.

In Ungheria si parla di più del doppio, se paragonati ai prezzi del 2010. Fra i Paesi più costosi per l’acquisto di immobili troviamo al primo posto l’Estonia, con una crescita di oltre il 141%, seguita dall’Ungheria (+118%), il Lussemburgo (+177%), la Lettonia (+106%) e l’Austria (+104%). L’Italia invece si posiziona fra quei Paesi che hanno osservato un declino dei prezzi (-12%) ed è infatti considerato un buon momento per acquistare un immobile. Anche per gli affitti, l’Ungheria detiene un primato di prezzi alti, con un aumento di quasi il 50%.

Nonostante cifre vertiginose, gli ungheresi sono fra coloro che maggiormente abitano in case di proprietà: ben il 91,3%, mentre solo l’8,7% vive in affitto. Gli ultimi trend, forse dovuti ai continui lockdown e al coronavirus registrano un aumento di case col giardino e spazi aperti e una diminuzione nell’acquisto di appartamenti.

Case di proprietà a tutti i costi? Ne soffre la manutenzione

Ma quanto sono disposti a sacrificare gli ungheresi pur di possedere una casa? Infatti, le condizioni degli immobili non sono fra le migliori. Seppur in grado di mantenere le mura domestiche abbastanza calde (solo il 4,2% della popolazione ungherese non può permettersi impianti di riscaldamento, di contro all’8,2% della media europea), le case in Ungheria registrano altissime infiltrazioni e perdite nei soffitti: stiamo infatti parlando del 20,4%, ben al di sopra della media europea del 13%. E nonostante sembri incredibile, ci sono ancora case senza accesso a servizi igienici o docce: l’1,5% in Ungheria, di pari passo con la media Ue.

Le condizioni precarie degli immobili non giovano neppure all’ambiente. Se infatti le emissioni di gas serra (proprio a causa dei riscaldamenti, delle cucine e dell’aria condizionata) si aggirano intorno ai 669,3 kg pro capite, in Ungheria questo numero raggiunge i 781,5 kg.

Il controsenso ungherese: prezzi alti e stipendi bassi

Inoltre, gestire una casa è parecchio costoso. Oltre il 10% degli ungheresi residenti in città spende quasi metà del proprio stipendio (45%) in costi per la casa. Stipendi che purtroppo sono fra i più bassi dell’Ue.

Lo stipendio lordo più alto è stato registrato in Danimarca, a 27,2 euro l’ora. In Ungheria stiamo parlando di circa 4,4 euro l’ora, una differenza notevole. Se passiamo invece ai guadagni netti, il Lussemburgo occupa il primo posto: una coppia senza figli, infatti, può arrivare a guadagnare circa 42,000 euro netti all’anno. In Ungheria, la stessa coppia ne guadagna 9,500. Anche per colpa delle tasse, dal momento che lo stato magiaro registra le tasse sul lavoro fra le più alte dell’Ue, al 43,6% (la media europea è del 39,3%).



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