É solo di qualche giorno fa la notizia comunicata alla stampa dal Ministro degli Esteri e Commercio ungherese Péter Szijjártó secondo cui Stellantis Group, il neonato conglomerato automobilistico internazionale, quarto al mondo per numero di auto prodotte, ha annunciato la decisione di intraprendere un importante investimento nell’Ungheria nord-occidentale rilanciando l’attuale stabilimento di Szentgotthárd per la produzione di una nuova generazione di motori a benzina da 1,6 litri da montare su auto a propulsione ibrida.

Nel corso della conferenza stampa, Péter Szijjártó ha aggiunto che per l’investimento il governo fornirà supporto in denaro e sostegno formativo sulla base di una negoziazione già intavolata e tuttora in corso con il gruppo Stellantis nato lo scorso gennaio da un complesso M&A (Mergers & Acquisitions) espresso dalla fusione tra l’ italo-americana Fiat Chrysler Automobiles e il gruppo automobilistico francese PSA. Péter Szijjártó ha tenuto a precisare di  aver negoziato con i leader delle società a Parigi per preservare il futuro dello stabilimento powertrain di Szentgotthárd, asset strategico nel portafoglio della nuova multinazionale dell’auto.

Il nuovo propulsore a combustione da 1600 cc  sarà montato e  abbinato ai motori elettrici nelle auto ibride. Ciò significa che Szentgotthárd giocherà nei prossimi dieci anni un ruolo importante nella nuova strategia ibrida del neonato Stellantis Group con una produzione annua a pieno regime di 200.000 motori a benzina da 1,6 litri alla quale si unisce l’attuale produzione di 390.000 motori a benzina da 1,2 litri, risultando in una capacità produttiva complessiva di 590.000 motori/anno.

EFFETTI POSITIVI PER L’ECONOMIA UNGHERESE

Szijjártó inoltre ha tenuto a precisare che, dopo l’iniziale fase d’impianto ed avviamento, la produzione in serie é prevista nella prima metà del 2023 prevedendo un’espansione della capacità del 50% cui conseguirà un aumento significativo nel numero dell’attuale organico di 800 dipendenti, senza contare l’effetto boosting a ricaduta per l’intera filiera del settore con effetti positivi trasferiti lungo tutta la cinghia di trasmissione dei fornitori esterni coinvolti nella produzione della nuova famiglia di motori.

Soffermandosi su alcuni dettagli tecnologici, un portavoce dello stabilimento di Szentgotthárd ha poi precisato che le  componenti principali del nuovo motore da 1,6 litri, l’albero motore, il basamento e la testata del cilindro, saranno prodotti in loco mentre l’assemblaggio ed i test saranno effettuati dalla Peugeot e montati su modelli ibridi di auto con brand Citroen e Opel.

Il Ministro non poteva non sottolineare come il rilevante investimento sul territorio ungherese arrivi in un momento congiunturale internazionale particolarmente negativo a dimostrazione dello stato generale di salute dell’economia ungherese che, nonostante ciò registra trend positivi sia in termini di aumentati volumi nelle esportazioni che di livello degli FDI (Foreign Direct Investments).

Tutto ciò dimostra che la politica economica ungherese, concentrata sugli incentivi agli investimenti e sulla prevenzione alla disoccupazione di massa si dimostra corretta e vincente  e  che le sovvenzioni statali devono essere fornite all’economia sulla base degli investimenti, anche in tempi di crisi. Sempre secondo il Ministro, l’Ungheria sarà uno dei vincitori della nuova era economica mondiale con le sue rinnovate sfide ed il settore dell’automotive ungherese giocherà in questo un ruolo di rilevante importanza.



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Foto: citroen.hu