Ogni antica cultura europea, sia essa greca, romana, scandinava o celtica, ha i suoi miti, leggende e racconti popolari. Tra queste, a pieno titolo, ben figura la mitologia ungherese, le cui origini e sue grandi storie si sono intrecciate con secoli di invasioni e sconvolgimenti politici.

Come ogni mitologia anche quella ungherese s’intreccia con le fiabe ed i racconti fantastici che caratterizzano la tradizione orale di una determinata cultura nazionale caratterizzata da creature soprannaturali, mitologiche appunto, che si muovono con  disinvoltura tra mondi o dimensioni diversi (Superiore, di Mezzo ed Inferiore) separati eppur comunicanti tra loro, popolati da divinità, spiriti benigni e maligni, semidei, strane figure difficilmente decifrabili secondo criteri razionali ed animali prodigiosi.

Tra questi ultimi si distinguono per l’importanza e il ruolo sviluppati nel contesto dell’intero universo mitologico e simbolico ungherese il Csodaszarvas (Cervo Magico) e il Turul Madár (Falcone Turul).

LA LEGGENDA DEL CSODASZARVAS

Entrambi figure centrali nelle leggende che circondano l’origine del popolo ungherese, il Csodaszarvas si riferisce ad una leggenda rinvenuta in una Cronaca del XIII secolo (Gesta Hunnorum et Hungarorum di Simon Kéza), secondo cui durante la caccia, i fratelli Hunor e Magor, figli del mitico sovrano dell’antica Mesopotamia, Nimrud, allontanatisi dal padre si
persero e girovagarono finché videro una miracolosa cerva dorata con una stella sulla fronte, la luna sul ventre ed il sole sulla fronte che li condusse ad occidente verso una terra ricca e generosa nell’attuale bacino dei Carpazi che per posizione, fertilità, abbondanza di selvaggina e favorevoli condizioni climatiche riconobbero come meritevole d’insediamento.

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Csodaszarvas

Sposarono due principesse figlie di un misterioso capo locale diventando i capostipiti di due popoli, gli Unni (Hunor) e Magyar (Magor). Il Csodaszarvas, sorta di antenato totemista, che brillava di riflessi multicolori con le sue corna scintillanti di luce, è stata percià vista ed interpretata come una potente dea della fertilità, madre dei Magyar, vera e propria guida divina che ha portato alla fondazione del popolo ungherese.

É interessante notare come anche in Inghilterra nella leggenda Arturiana si parli di un miracoloso cervo, il Cervo Bianco (White Stag) e di come quest’ultimo giochi un ruolo importante anche nel cristianesimo. Sant’Eustachio, soldato romano, si convertì al cristianesimo a causa di un fatidico incontro con un cervo bianco con una croce tra le corna.

Il cervo in seguito rivelò di essere in realtà Gesù che lo aveva seguito a causa della sua grande fede in Dio. Anche in Ungheria il cristianesimo adottò il mito del Csodaszarvas nella propria tradizione: San Gerardo da Csanád, San Ladislao e  Sant’Emerico furono tutti visitati dai cervi che li guidavano come messaggeri divini.

IL TURUL: SIMBOLO DELL’UNGHERIA

Il Falcone Turul é il simbolo nazionale dell’Ungheria e prim’ancora lo é stato della Casa regnante degli Árpád sebbene siano molti quelli che ignorano le sue origini e la stessa etimologia del termine che pare derivi dal turco “Togrul o Turgul” che identifica il falcone da caccia.

Secondo gli studiosi, la leggenda del Turul si basa sul rapporto totemistico tra le tribù nomadi ungheresi e il Saker Falcon (Falcone Sacro), un rapace da caccia utilizzato nelle steppe dell’Asia centrale. Simbolicamente, il Turul Madár è presente in due distinti racconti della narrativa legata alla nascita del popolo magiaro.

Il primo si riferisce a Emese Álma (Il Sogno di Emese), secondo cui la progenitrice del popolo ungherese venne fecondata da un Falcone Turul dando alla luce Árpád famoso capostipite magiaro. Il secondo é invece relativo alla Honfoglalás (la Conquista della Madrepatria), riferito alla legittimazione territoriale dello Stato ungherese, secondo cui Turul guidò un gruppo di tribù erranti nel bacino dei Carpazi, mostrando loro il territorio di quello che sarebbe diventato il loro futuro paese.

RAPPRESENTAZIONI NELL’UNGHERIA ODIERNA

Attualmente a Budapest raffigurazioni bronzee del Turul Madár sono presenti in dimensioni ridotte in cima ai montanti superiori del ponte Szabadság mentre giusto a fianco della c.d. Porta Degli Asburgo posizionata all’ingresso del Palazzo Reale (piazzale funicolare Sikló) é posizionato un esemplare di notevoli dimensioni che si sporge dal parapetto dominando il sottostante Danubio.

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Murales del Csodaszarvas a via Régi Posta.

Sul Csodaszarvas sono stati pubblicati decine di volumi e raffigurazioni incluso un rilevante numero di film d’animazione. Tra questi particolare menzione merita quello diretto da Marcell Jankovics nel 2002 a titolo Ének a Csodaszarvasról, (Canti sul Cervo Magico). In via Régi Posta nel V Distretto (zona Váci utca) inoltre é possible ammirare un pregevole gigantesco murales a colori che rappresenta il Csodaszarvas dipinto sulla parete esterna di un condominio.



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Foto: pinterest, welovebudapest