Secondo il primo ministro ungherese Viktor Orbán, il numero di vaccini provenienti dall’Unione europea per ora non riesce a coprire la domanda ungherese.

Durante il suo settimanale discorso a Kossuth Rádió, Orbán ha dato un aggiornamento dei numeri: 105.728 sono state inoculate in tutto il Paese, il numero di nuovi contagiati scende, mentre sale quello dei guariti.

Comunque, a questa velocità, le misure restrittive non potranno essere rimosse prima dell’autunno 2021. Secondo Orbán il sistema sanitario ungherese, infatti, potrebbe essere in grado di vaccinare circa 500.000 persone al giorno, ma la quantità di vaccini è ancora troppo bassa.

Il primo ministro ha dunque riflettuto sulla decisione di distribuire i vaccini contemporaneamente in tutta l’Unione europea concludendo che forse non è stata la scelta giusta.

“Chi ha scelto indipendentemente adesso é avvantaggiato,” ha detto Orbán.

Nell’Ue, la media di vaccinati si aggira intorno all’1% della popolazione. La Gran Bretagna ha invece inoculato già il 4% dei suoi abitanti.

Per questo motivo l’Ungheria potrebbe iniziare a utilizzare anche il vaccino proveniente dalla Cina. Tuttavia, le autorità ungheresi devono prima approvarlo e Orbán ha dunque chiesto un’accelerazione di questo processo, affinché si possa ritornare al più presto a una situazione di normalità.

Il round di vaccinazioni per dottori, personale ospedaliero, personale delle case di cura e anziani è quasi terminato e fra poco si potrà procedere a inoculare chi ha più di 60 anni e chi soffre di malattie croniche (circa 1.7 milioni di abitanti).

Nel frattempo, sono oltre 1.3 milioni coloro che si sono registrati per le vaccinazioni e il governo ha lanciato una nuova campagna per promuovere ulteriormente il vaccino. 



Per rimanere sempre informato sulla situazione del coronavirus in Ungheria: clicca qui!

 

© Riproduzione riservata

Foto: Coronavirus press centre