A Budapest imperversa la battaglia, una battaglia fatta a colpi di nomi di strade e piazze! Questa settimana sono sbocciati nuovi nomi di vie, come “via Dalai Lama”, ma anche un tentativo di ribattezzare la piazza davanti l’Ambasciata Usa “parco Vietnam”!

La mania degli ungheresi di cambiare nomi a piazze e vie non è però nuova, anzi ormai si potrebbe tranquillamente inserire nella lunga lista degli hungarikum i prodotti tradizionali magiari.

Vie e piazze con nomi in costante cambiamento

La storia ungherese del Novecento è stata ricca di ferite, ferite non ancora del tutto rimarginate ma che comunque hanno lasciato cicatrici profonde. Ferite che ben si vedono nel cambio della toponomastica cittadina. Ferite che tornano a riaffiorare periodicamente come ben dimostra la moda mai sopita di modificare forma e nomi dello spazio pubblico.

I vari regimi politici hanno sempre cercato di occupare lo spazio pubblico e di modellarlo a proprio piacimento. Così è stato per l’Ungheria di primo Novecento, quella simil-fascista e quella comunista, e così lo è ancora oggi. L’importante piazza Oktogon in centro città ha più volte cambiato nome da a Nyolcszög (otto lati in ungherese), a Oktogon, per poi diventare piazza Mussolini e ancora 7 novembre, e poi ritornare a Oktogon. Corsi e ricorsi della storia ungherese, che riguardano molte vie o piazza, più o meno importanti.

L’ultimo grande cambiamento risale ai primi anni 2010, quando il governo Orbán decise una nuova massiccia riappropriazione dello spazio pubblico. Così sparirono nomi di piazze quali Moszkva, Roosvelt e Repubblica, per citarne i più importanti.

La lotta intorno all’Università cinese

Questa volta però è la volta dell’opposizione. I nuovi nomi delle vie inaugurati questa settimana ruotano tutti intorno alla questione dell’Università cinese a Budapest. Nel IX distretto di Budapest dovrà infatti sorgere un grande campus cinese, costruito con centinaia di miliardi di fondi pubblici ungheresi, in uno spazio che inizialmente doveva essere assegnato ad un campus per studenti ungheresi.

karacsonyi baranyi

Il Sindaco di Budapest e la Sindaca del distretto durante l’inaugurazione delle nuove vie.

L’iniziativa del governo non è piaciuta a molti, soprattutto alla Sindaca del distretto che non ha potuto avere voce in capitolo. Così la decisione: “se non possiamo bloccare questa costruzione almeno cerchiamo di mettere il classico bastone tra le ruote”. E proprio alla Sindaca del quartiere compete decidere il nome delle vie o la loro modifica.

Questa settimana la Sindaca del distretto Krisztina Baranyi e il Sindaco di Budapest hanno inaugurato i nuovi nomi delle strade dove dovrà sorgere il complesso cinese. Così in pochi giorni sono sorte “Via Dalai Lama“, “Via Martiri Uiguri“, “Via Hong Kong libera“, “Via vescovo Hszie Si-kuang”. Un’azione che di certo non è stata apprezzata né dal governo ungherese né da quello cinese.

Ma non è l’unica azione avviata dalla Sindaca di Ferencváros. Nell’impossibilità per ora di organizzare un referendum, più volte richiesto dall’opposizione (impossibilità legata allo stato d’emergenza che vige in Ungheria), è stata lanciata una consultazione online e di piazza. Fino al 13 giugno si potrà votare su un sito (clicca qui per vederlo) in alcune piazze della città tra cui Blaha, Kálvin, Deák, Széll Kálmán e altre. I quesiti sono quattro e riguardano l’Università cinese e il suo finanziamento con fondi pubblici ungheresi, si parla di 500 miliardi di fiorini.

“Parco Vietnam”

Nella frenesia della battaglia sul nome delle piazze ovviamente fioriscono sempre sorprese. E allora qualcuno ha ben pensato di prendere la palla al balzo. Il presidente del Partito dei Lavoratori 2006 che si sono recati in piazza Libertà a Budapest, dove sorge l’Ambasciata americana, e dove già sono state costruite due statue a presidenti americani per ribattezzare il parco “Parco Vietnam”.

vietnam ungheria

Il Presidente del Partito dei lavoratori ungherese 2006 in “Parco Vietnam”.

Insomma vie e piazze di Budapest non possono trovare pace, ed ancora oggi sono se non il centro almeno uno dei lati su cui si gioca la battaglia politica in Ungheria.



Per rimanere sempre informato sull’Ungheria: clicca qui!

 

© Riproduzione riservata

Foto: facebook