Articolo di Gabriele Molinarolo

Budapest e l’assedio della seconda guerra mondiale

Non è avventato dire che, nelle ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale, la capitale ungherese fu vittima sacrificale della politica nazista. Nell’ottobre del 1944 Adolf Hitler dichiarò Budapest avamposto di guerra per ritardare l’avanzata dell’Armata Rossa da est, ed impedire che Vienna cadesse in mano ai sovietici. La resa non era contemplata: la città doveva essere difesa fino all’ultimo uomo. Ne scaturì uno degli assedi più lunghi e feroci del conflitto mondiale (Dicembre 1944 – Marzo 1945), che danneggiò gravemente l’impianto storico-urbanistico della città.

La ricostruzione parziale di Buda

Il Palazzo Reale (Királyi palota), utilizzato dai nazisti come ultima roccaforte, subì le perdite maggiori. Intere stanze e diverse porzioni del tetto finemente decorato furono distrutti, seppellendo per sempre numerosi tesori d’arte. Fortunatamente, alcuni di questi furono messi in salvo prima dell’assedio e sono tuttora conservati in vari musei. La rimozione delle macerie avvenne quasi immediatamente, ma per la ricostruzione si dovette attendere fino all’inizio degli anni ‘60, in quanto il dibattito tra storici e politici in merito alla futura funzione del complesso perdurò diversi anni.

La mancata conservazione delle parti sopravvissute ai bombardamenti determinò ulteriori perdite di carattere storico e artistico. La scelta finale fu di creare una nuova funzione culturale che “restituisse” il palazzo reale al popolo, e allo stesso tempo si distaccasse in modo netto dalla memoria del dominio Asburgico. Venne dunque notevolmente “appiattita” e privata di numerose decorazioni la facciata dal lato del Danubio, la cupola principale venne riconvertita in stile neoclassico e il tetto perse quasi tutte le decorazioni e le mansarde.

Tutti gli interni, anche quelli sopravvissuti ai bombardamenti, vennero demoliti e ricostruiti in chiave socialista. Il museo della storia di Budapest fu collocato nell’ex palazzo reale nel 1967, la Galleria Nazionale Ungherese nel 1975, e la Biblioteca Nazionale Széchényi nel 1984.

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Vista aerea del Palazzo Reale di Buda negli anni ’30.

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Vista aerea del Palazzo Reale di Buda oggi.

Ad oggi, solo due delle centinaia di stanze finemente decorate ricordano il loro splendore storico. La cripta palatina e l’ex sala del trono, che nonostante i piani di ricostruzione fedele, è stata privata delle decorazioni, ma ha mantenuto la struttura originale. I rigogliosi giardini neorinascimentali che adornavano i dintorni del palazzo divennero quasi irriconoscibili a causa dei bombardamenti e non furono restaurati.

La priorità fu data alla ricostruzione del complesso di fortificazioni medievali situate nella sezione sud del palazzo, che emersero durante gli scavi archeologici degli anni ‘50. L’edificio ospitante la guardia reale (Főőrség) non fu danneggiato in modo significativo, ma fu comunque demolito nel 1978. La scuola reale di equitazione (Királyi Lovarda) ha avuto un destino simile: l’edificio avrebbe potuto essere salvato, ma fu rapidamente demolito dopo la guerra. Stesso destino accomunò gli stabili reali.

trono budapest

Sala del Trono nel Palazzo Reale prima della guerra e dopo la ricostruzione.

Anche alcuni edifici in Piazza San Giorgio (Szent György tér) non vennero risparmiati. Il palazzo nella parte occidentale della piazza, antica dimora dell’arciduca Giuseppe d’Asburgo-Lorena, fu fatto saltare in aria nel 1968. Adiacente al palazzo, sorgeva il complesso Honvéd Főparancsnokság – Védelmi Minisztérium (Alto comando della difesa – Ministero della difesa). Del primo, ad oggi rimangono solo due dei quattro piani originali, demoliti insieme all’enorme cupola (visibile anche da Pest) nel 1963.

L’edificio del Ministero della Difesa subì danni riparabili ma fu comunque demolito poco dopo la fine della guerra. Il palazzo dell’ex Ministero delle Finanze (Pénzügyminisztérium) in Piazza della Santissima Trinità (Szentháromság tér), pur essendo in larga parte recuperabile, dopo il 1945 fu notevolmente semplificato. Si sosteneva che la facciata principale e le due torri neogotiche spostassero troppo l’attenzione dalle decorazioni dell’adiacente chiesa di Mátyás. L’alterazione più significativa ha quindi interessato la facciata principale, che però ha mantenuto il suo carattere neogotico, e il tetto, che venne notevolmente appiattito.

Programma Hauszmann: ricostruire allo stato pre-guerra

Sin dalla caduta del regime comunista nel 1989, c’è stato un costante dibattito sull’effettivo valore delle ricostruzioni post guerra. Nel 2014 nasce il Programma Nazionale Hauszmann, in onore dell’architetto che realizzò l’ultima espansione del Palazzo Reale nel 1905. Lo scopo del programma è quello di riportare il complesso di Budavár, per quanto possibile, al suo stato pre-guerra. La Guardia Reale e la Scuola Reale di Equitazione sono state ricostruite completamente nel 2019, il Ministero delle Finanze sta recuperando la sua forma originale, e sta per concludersi la ricostruzione della Stanza di Santo Stefano (Szent István terem), situata nel palazzo reale, che aprirà al pubblico il 20 Agosto 2021.

Edificio del Ministero delle Finanze prima e dopo i bombardamenti, e la ricostruzione post guerra:

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