Un gruppo di scienziati ungheresi guidati da Attila Krasznahorkay, fisico dell’Istituto di Ricerca del Nucleo Atomico (Atomki) di Debrecen, ha ripetuto la sperimentazione già avviata tre anni. L’esito è stato lo stesso della precedente occasione: la scoperta di una nuova particella elementare, la quinta forza fondamentale che controlla l’universo.

In questi tre anni, dal 2016 al 2019, i risultati Krasznahorkay, nonostante i numerosi tentativi, non sono stati contraddetti da altre prove nel mondo scientifico. Anzi, nel 2019, gli scienziati ungheresi hanno ripetuto l’esperimento con macchinari più avanzati e moderni come un acceleratore di particelle nuovo e un detettore più sensibile. Il risultato è stato lo stesso. Questa è una scoperta rivoluzionaria se venisse confermata. Una scoperta che potrebbe cambiare il nostro modo di capire il mondo fisico. 

Secondo il modello standard della fisica, attualmente si conoscono quattro forze che determinano il funzionamento dell’universo: la gravitazione, l’elettromagnetismo, l’interazione nucleare debole e l’interazione nucleare forte tra gli atomi e le particelle elementari. Ma l’esistenza della materia oscura non si spiega con il modello standard, e quindi i fisici sospettano da tempo sull’esistenza di un’altra forza che in qualche modo avrebbe a che fare con la natura della materia e l’energia oscura. La nuova particella potrebbe essere il fotone oscuro oppure un altro tipo di bosone, problema ancora attualmente da chiarire.

Visto che l’energia della particella scoperta si trova tra l’area esaminata dai fisici nucleari e quella analizzata dai fisici delle particelle, ci vorranno anni per costruire un’apparecchiatura adatta alla verifica decisiva. Secondo però un esperto americano che segue dal 2016 i lavori degli scienziati ungheresi, le possibilità di provare la veridicità del fenomeno nel prossimo futuro sono molto alte. In quel caso, il premio Nobel per una scoperta del genere sarebbe garantito allo scienziato ungherese Attila Krasznahorkay.

 

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