Un inverno piuttosto mite questo. E se da una parte ciò sta creando preoccupazione fra gli attivisti climatici, privati cittadini e aziende possono tirare un sospiro di sollievo: i prezzi record di gas ed elettricitá infatti avevano fatto temere il peggio per le bollette invernali. Invece, proprio grazie alle temperature miti di queste settimane, si è riusciti a risparmiare molto sull’utilizzo del gas.

Anzi, il nuovo ministro dell’energia ungherese, Csaba Lantos ha sottolineato quanto le riserve di gas siano ancora ad alti livelli, in Ungheria e in tutta Europa.

In un’intervista per Kossuth Radio, il ministro ha ricordato che l’Europa continua a ricevere gas russo, seppure in quantitá minori, ma che la guerra possa protarsi ancora a lungo è qualcosa che non possiamo escludere e con essa anche un ulteriore aumento dei prezzi del gas.

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha espresso le sue preoccupazioni circa una possibile scarsitá di gas naturale. Secondo lei, infatti, e secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, l’Ue potrebbe trovarsi davanti ad una lacuna di 30 miliardi di metri cubi di gas. Lantos, invece, è meno pessimista: non solo ha ricordato che circa 25 nuovi terminali di gas liquefatto naturale sono stati costruiti in tutta Europa a tempo record, ma che l’Ungheria si trova in una posizione leggermente privilegiata, dal momento che le riserve di gas sono quasi al massimo.

“Se il gasdotto serbo continua a funzionare, allora l’Ungheria non avrá carenze di gas,” ha detto Lantos.

Ciononostante, continuano le misure di supporto per i cittadini. Secondo il ministero dell’energia, infatti, i consumatori ungheresi continueranno a pagare il prezzo del gas piú basso d’Europa, e il secondo prezzo piú basso per l’elettricitá, almeno fino a Maggio. Nel corso del 2023, il governo prevede di spendere oltre 2,600 miliardi di fiorini per mantenere bassi i prezzi dell’energia.

Rimane ovviamente obbligatorio continuare a diversificare le proprie risorse energetiche, dal momento che l’Ungheria dipende altamente da importazioni straniere. L’obiettivo del nuovo ministero é quello di aumentare la capacitá nazionale di produzione del gas naturale da 1.5 miliardi di metri cubi all’anno (per un consumo nazionale di circa 10 miliardi di metri cubi) a 2 miliardi di metri cubi. Le rinnovabili giocheranno anche un ruolo importante, soprattutto il solare e l’eolico.

Un ruolo rimane anche per il nucleare. Lantos ha confermato che il secondo reattore della centrale di Paks potrebbe essere pronto nel 2032. E nel frattempo, anche il consenso popolare per il nucleare cresce: secondo un’indagine della fondazione Századvég, l’opposizione al nucleare é diminuita significativamente in tutta l’Ue, in particolare in Ungheria.

Inoltre, a febbraio entreranno in vigore i limiti ai prezzi su gas e petrolio approvati dall’Ue alla fine dell’anno, nonostante le forte opposizioni provenienti dall’Ungheria. Secondo il minitstro degli esteri Péter Szijjártó il cosiddetto “price cap” è “dannoso, inutile e pericoloso” dal momento che riflette una situazione che era valida ad Agosto, non oggi. I prossimi mesi saranno dunque cruciali e sará da vedere l’impatto che le politiche energetiche europee avranno non solo sui cittadini, ma anche sull’andamento della guerra.



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