Anche il red carpet del 2017 si rivela un successo per l’Ungheria che porta a casa l’Oscar nella categoria “Miglior cortometraggio” con Sing (Mindenki).

L’anno scorso era stato  László Nemes a portare a casa la famosa statuetta, con Il figlio di Saul che aveva trionfato nella categoria “Miglior film in lingua straniera”. Per quest’anno, invece, si cambia completamente genere.

Sing, diretto da  Kristóf Deák e prodotto da Anna Udvardy, è un corto di 20 minuti ambientato a Budapest nei primi anni ’90. Ispirato ad una storia vera, segue l’arrivo di Zsofi in una nuova scuola dove non sembra facile adattarsi. L’unica consolazione per la bambina è la possibilità di cantare nel famoso coro della scuola. Ma non è sempre oro quel che luccica e l’insegnante si rivela essere completamente diversa da quello che i ragazzi pensavano.

Sing ci porta in un mondo che va al di là della corruzione, un mondo dove sono i bambini che insegnano agli adulti e non il contrario; un mondo dove l’unione fa la forza e dove anche una piccola voce può cambiare il corso degli eventi. Un film che rappresenta un esempio di coraggio, solidarietà e inseguimento dei propri sogni.

Una bella storia ma non solo. Degne di nota anche le musiche e le capacità recitative delle due giovani protagoniste Dorka Gáspárfalvi, nei panni di Zsofi, e Dorottya Hais nel ruolo di Liza, migliore amica della protagonista. Numerosi sono infatti i premi già vinti da questo corto: il premio Grand Prix al Film Festival di Tokyo, il People’s Choice Award al Toronto International Film Festival nella categoria “Film per ragazzi” e infine l’Adult Jury Prize al Chicago International Film Festival .



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