Articolo di Giovanni Cola
Un triste primato in Europa, un problema sociale che sta assumendo proporzioni preoccupanti, un’aspettativa di vita che rimane ben lontana dagli standard occidentali. L’Ungheria è il Paese più obeso del Vecchio Continente.
I dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica magiaro non lasciano spazio ad interpretazioni. Il 54% della popolazione totale è obeso o fortemente sovrappeso. Un numero davvero preoccupante che viene raggiunto principalmente a causa di due fattori.
Il primo è quello della mancanza di esercizio fisico. Oltre la metà degli ungheresi infatti sceglie di non volersi mantenere minimamente in forma nel proprio tempo libero. In particolare nelle zone rurali e nei piccoli villaggi gli abitanti tendono in larga maggioranza ad essere inattivi o troppo sedentari.
Un gap probabilmente anche culturale che fa impennare le cifre dell’obesità nel Paese facendolo diventare addirittura la quarta nazione più grassa del mondo dopo Stati Uniti, Messico e Nuova Zelanda.
Un’altra ragione di questo quadro tutt’altro che rassicurante è la dieta ipercalorica che molti ungheresi paiono seguire. Tanti zuccheri e carboidrati ingeriti, poco acquisto di frutta o verdura fresca. In alcuni casi anche per questioni economiche.
Da ultimo, ma non certo per ordine d’importanza, il consumo smodato di alcool, in special modo tra gli uomini ma con dati in crescita pure per le donne. Negli ultimi dati pubblicati a livello internazionale, supervisionati anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Ungheria è ottava, dietro a Russia e Paesi Baltici, con 13.30 litri di puro alcool consumati in media a persona ogni anno.
Urge al più presto un’inversione di tendenza per fronteggiare l’emergenza obesità. Una questione che dovrebbe essere marchiata in rosso anche nell’agenda della politica.
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Per forza, con quello che mangiano e come mangiano è una conseguenza inevitabile. Mediamente, ripeto, mediamente, la qualità del cibo è pessima e il cibo che può essere definito buono per i nostri standard è perlopiù roba di nicchia e venduta a caro prezzo, quindi per pochi.
Le cose migliori prodotte in Ungheria sono al 90% per l’export e per i ristoranti migliori, al popolo arriva il prodotto scarso quasi sempre.
Ovviamente, non avendo mai provato ciò che è buono e avendolo sempre visto come qualcosa “per le feste” al massimo, la maggior parte di loro non se ne rende nemmeno conto, neppure quando cerchi di spiegarglielo, anzi si arrabbiano pure. Forse tra qualche decennio inizieranno a capire in massa un pò meglio. Nel frattempo si continua con fritti orrendi, insaccati osceni, conservanti e additivi praticamente ovunque e in gran quantità, alcool da due soldi. Purtroppo questa è la realtà, mediamente.