Giornata intensa quella di ieri in parlamento, dopo l’approvazione del pacchetto legislativo che sta tanto facendo discutere in questi giorni.

E la risposta della popolazione non si è fatta aspettare. In molti sono scesi per le strade di Budapest per protestare. Il corteo é partito dalla piazza di Kossuth Lajos per arrivare al quartier generale di Fidesz, bloccando diverse strade e ponti della città. Le proteste sono andate avanti fino a mezzanotte quando, di ritorno a piazza Kossuth, la polizia ha cercato di disperdere la folla di dimonstranti con l’uso di lacrimogeni

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Corteo contro le leggi approvate in parlamento

Fra i decreti approvati troviamo quella che é stata ribattezzata “la legge schaivista”, secondo la quale le ore di straordinario che i datori di lavoro possono chiedere ai dipendenti vengono aumentate da 250 a 400. In questa maniera quindi, i lavoratori non riceverebbero nessun stipendio extra o bonus, anche se lavorando più a lungo. Le ore extra potranno essere pagate dopo 3 anni e non più entro un anno come prevede la legge attuale, aumentando quindi il rischio che queste ore vengano definitivamente perdute in caso di licenziamento o dimissioni. Inoltre, la legge aggiungerà 8 ore settimanali, portando ufficialmente la settimana lavorativa da cinque a sei giorni.

Secondo l’opposizione, il nuovo pacchetto legislativo é stato proposto come risposta a quelle aziende tedesche che giocano un ruolo chiave nell’economia ungherese e che si erano lamentate dalla scarsità di lavoratori.

“La maggior parte degli investimenti in Ungheria proviene dalla zone della Renania Settentrionale-Vestfalia, con oltre 11 miliardi di euro investiti ogni anno. È molto importante quindi avere l’appoggio di tali compagnie, dal momento che il nuovo pacchetto legislativo vuole solo aumentare la competitività del paese e migliorare il mercato del lavoro”, aveva detto il ministro degli esteri Péter Szijjártó durante la sua ultima visita in Germania.

 

L’opposizione aveva dunque presentato 2800 emendamenti, sperando di ritardare l’approvazione della legge o bloccarla del tutto. A quanto pare non é bastato e da ieri tutte queste preoccupazioni sono diventate realtà.

 

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Proteste a Budapest nella giornata di ieri

“Il governo Fidesz-KDNP é il governo della crescita, e abbiamo sempre supportato quei lavoratori che volontariamente decidono di lavorare più ore per salari più alti”, aveva aggiungo il leader del KDNP István Hollik.

La seconda legge approvata ieri ed equamente criticata é quella che istituirà nuovi tribunali per risolvere affari amministrativi. E la posta in gioco é molto alta. I nuovi tribunali infatti potranno giudicare in materia di elezioni, violazioni della polizia, diritto di asilo, tasse, regolamentazione dei media, permessi edilizi e affari catastali.

Secondo diverse ONG, l’indipendenza del giudiziario é dunque a rischio dal momento che d’ora in poi argomenti rilevanti saranno nelle mani dell’esecutivo, lasciando spazio al governo per interferenze politiche.

 
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