Con l’avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, previste per l’ultima settimana di maggio, il governo ungherese ha deciso di lanciare una nuova campagna pubblicitaria volta a colpire l’establishment dell’Unione. Negli ultimi giorni, infatti, le città del paese sono state letteralmente tappezzate da manifesti che ritraggono l’attuale presidente della Commissione Europea, il lussemburghese Jean Claude Juncker, al fianco dell’ormai noto nemico pubblico numero uno dell’esecutivo George Soros.

Il contenuto dei manifesti è alquanto chiaro. Il titolo recita: “Anche voi avete il diritto di sapere cosa sta preparando Bruxelles”, mentre il testo sotto l’immagine avverte: “Vogliono introdurre una quota obbligatoria di ridistribuzione [dei migranti]. Vogliono indebolire il diritto dei paesi membri di proteggere le proprie frontiere. Vogliono facilitare l’immigrazione con visti per migranti”. Insomma, l’ennesima campagna anti-immigrazione pagata dallo stato con i proventi delle tasse dei cittadini ungheresi. Un’iniziativa già vista nel recente passato con i manifesti sul cosiddetto Piano Soros.

La reazione da parte della Commissione Europea non si è fatta, però, attendere. Infatti, per mezzo del suo portavoce, il greco Margaritis Schinas, ha definito la campagna una completa “fake news”, aggiungendo come “la campagna del governo ungherese è allucinante. È scioccante vedere come una ridicola teoria della cospirazione abbia raggiunto un apice del genere. Gli ungheresi meritano fatti, non menzogne”.

Da notare come il partito di governo FIDESZ faccia parte del Partito Popolare Europeo, che vede in Jean Claude Juncker un proprio esponente di spicco. In passato Orbán ed il suo movimento hanno ribadito la propria volontà di rimanere all’interno della compagine politica europea cristiana di centrodestra, nonostante l’attuale candidato popolare alla carica di presidente della Commissione Europea, Manfred Weber, si sia opposto a più riprese alla deriva autoritaria nella quale versa l’Ungheria. Inoltre la settimana passata sette aderenti al PPE  hanno ufficialmente chiesto l’espulsione, o quantomeno la sospensione, del partito di governo ungherese dal movimento cristiano democratico.

Al Parlamento Europeo l’Ungheria ha diritto a 21 seggi sui 751 totali. Nel 2014 il partito di governo FIDESZ ne ha ottenuti 12, anche se a maggio di quest’anno l’obiettivo è ottenerne molti di più.

 

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