Articolo di Júlia Iván

Il 2 maggio l’elicottero con a bordo Matteo Salvini atterra in Ungheria. Ed è proprio a Röszke, dove sorge il muro al confine con la Serbia, che il primo ministro ungherese Viktor Orbán gli ha dato il benvenuto.

Una scena simbolica per i due leader, che si sono stretti la mano proprio di fronte a quel reticolato con il filo spinato, il cui unico obiettivo è quello di bloccare l’immigrazione clandestina. Il tutto nel pieno della campagna elettorale europea, come due condottieri pronti a guidare l’Europa.

Incontro fra Orbán e Salvini a Röszke

L’intero incontro ha avuto esiti prevedibili, comunicati successivamente nel corso di una conferenza stampa: una politica denigratoria contro l’elite di Bruxelles e reciproci complimenti per sottolineare i punti in comune (entrambi al governo di nazioni forti, entrambi a difesa della cultura cristiana e delle frontiere). Non viene però neanche toccato l’argomento ‘quota migranti‘, idea ripresa da Salvini numerose volte ma sempre rifiutata dal leader ungherese.

Non viene neanche affrontato il tema di una possibile alleanza politica. Mentre da una parte Salvini si è limitato a sperare che Fidesz risolvi i suoi problemi con il PPE (ricordiamo infatti che Fidesz è al momento sospeso dal Partito Popolare Europeo), dall’altra Orbán ha ambiguamente dichiarato di cercare una collaborazione “spettacolare” con Salvini.

Caricatura di Rytis Daukantas

Per quanto riguarda il PPE, recentemente Orbán aveva cambiato tattica, ritirando il suo appoggio al candidato di punta Manfred Weber, giudicandolo come inadeguato. Nel mese di Marzo, infatti, Weber aveva dichiarato, in merito al sostegno di Fidesz, di non voler essere un leader estremista, né di destra, né di sinistra, ma di voler rappresentare il centro. Leggendo tale affermazione come un disprezzo nei confronti di tutta l’Ungheria, Orbán ha deciso di ritirare il voto di Fidesz.

E, nel corso dell’incontro con il ministro degli interni italiano, ha dunque esplicitamente chiesto al PPE di appoggiare l’iniziativa di Salvini e di unire “tutte le forze anti-immigrazione”. Subito la cancelliera tedesca Angela Merkel ha respinto la possibilità di spostarsi più a destra.

E secondo i sondaggi preliminari, il PPE è ancora in testa per ottenere il maggior numero di seggi, mentre l’unione di Salvini si attesta solo al 25%. Sebbene in molti prevedono un’espulsione definitiva di Fidesz, è importante per l’Ungheria rimanere in gioco, soprattutto per avere una voce sul bilancio dell’Unione Europea per il sessennio  2021-2027.

 

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Foto: MTI, Politico