Si sta avvicinando la visita di Papa Francesco a Csíksomlyó, importante luogo di pellegrinaggio per i cattolici dell Transilvania. Un viaggio apostolico molto importante per la comunità ungherese di Romania, minoranza in un paese ortodosso ma con una grande tradizione.

In preparazione al viaggio del Santo Padre l’8 maggio l’Accademia d’Ungheria a Roma ha organizzato un incontro per conoscere meglio la storia del cattolicesimo in Transilvania. All’incontro hanno partecipato il frate Csaba Böjte, il direttore del liceo cattolico di Marosvasarhely Zsolt Tamási, e il “Piccolo Coro di San Francesco” formato da bambini orfani della Transilvania.

Frate Csaba Böjte è una figura molto importante e riconosciuta in Transilvania per le sue numerose opere di solidarietà. Nato a Kolozsvár nel 1959 ha dedicato la sua vita all’aiuto dei più deboli, in particolare dei bambini. Nel 1992 finito il regime comunista fu trasferito a Déva, nel sud della Transilvania, dove creò la “Fondazione San Francesco“. Qui ha lottato contro l’emarginazione sociale dei più piccoli creando spazi di ristoro e attività culturali. Un’attività partita in sordina ma che in 25 anni si è ingrandita a tale punto che oggi svolgono attività in 82 differenti località della Transilvania ed hanno aiutato più di 6.000 bambini. “Per me questa Fondazione è il sinonimo della provvidenza e del miracolo di Dio – ricorda Fra’Csaba – Fu un miracolo di Gesù aver distribuito da mangiare a cinquemila persone al mare di Galilea, e oggi è un miracolo dello stesso Dio vivente il poter dare da mangiare ogni giorno a centinaia di bambini e ragazzi qui in Romania. Il nostro lavoro, nonostante le difficoltà quotidiane di ogni tipo, cresce e va avanti“. L’opera del frate è incentrata particolarmente sui bambini: “mi sono accorto che il nostro cristianesimo europeo è molto invecchiato, manca dalla nostra vita l’allegria dei bambini. Non giochiamo più, non ci raccontiamo delle barzellette… Eppure nostro Signore Gesù Cristo duemila anni fa non ha iniziato la sua vita terrena prendendo in mano tutti i problemi del mondo ma si è messo a giocare con gli altri bambini di Nazareth. Prima ancora di compiere miracoli o annunciare il Vangelo, Gesù ha giocato con i bambini. E poi ha detto che se non diventiamo come i bambini non entreremo nel Regno dei cieli. È proprio questo spirito di allegria che oggi manca nella Chiesa, ma anche nella società. Per questo sarebbe bello avere nella Chiesa una festa dedicata proprio a Gesù Bambino…

I bambini del coro di Déva hanno incontrato il Santo Padre durante l’udienza generale dell’8 maggio. In questa occasione gli hanno portato anche un regalo, l’opera “Parvuli Dei – Una finestra sul mondo di Gesù Bambino”. Un’opera ispirata dalla gratitudine per i 25 anni dell’impegno di Fra’ Csaba a favore dei bambini. La figura centrale raffigura la statua di Gesù Bambino composta dalle fotografie dei 2.144 bambini orfani delle diverse case accoglienza della Fondazione. L’anta di sinistra ritrae i bambini e Fra’ Csaba nella chiesa di Déva, quella di destra, invece, l’esterno della chiesa medesima.

coro di san francesco

Parvuli Dei – Una finestra sul mondo di Gesù Bambino

Papa Francesco andrà in visita in Romania dal 31 maggio al 2 giugno. Il primo giugno celebrerà la messa a Csíksomlyó.

 

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